La perizia rivela: «Chiku è un serval»
Ma è scontro in aula con gli esperti della difesa. L’avvocato: «Si tratta di un incrocio»
«Chiku non solo è un serval, ma lo è al 100%, di purissima razza. Posso perfino indicarne il pedigree, visto che conosco i suoi genitori, l’allevamento in cui è cresciuto, la data di nascita, settembre 2001. È tutto registrato e documentato, anche nel microchip sottocutaneo». Così, ieri in tribunale, la superperita Mircea Pfleiderer, una zoologa tedesca. Ma è scontro in aula con gli esperti della difesa.
BOLZANO «Chiku non solo è un serval, ma lo è al 100%, di purissima razza. Posso perfino indicarne il pedigree, visto che conosco i suoi genitori, l’allevamento in cui è cresciuto, la data di nascita di Chiku, settembre 2001. È tutto registrato e documentato, anche nel microchip sottocutaneo che ha Chiku». Non poteva essere più chiara, ieri in tribunale a Bolzano, la super perita Mircea Pfleiderer. Si tratta di una zoologa tedesca considerata la maggior esperta internazionale di serval, e di felini in genere. La perita, che da decenni studia ed alleva serval in Sudafrica, non ha avuto dubbi nel rispondere alle domande del giudice Stefan Tappeiner, dal quale era stata incaricata di svolgere una perizia per chiarire di che genere sia il felino. «Chiku è un serval — ha spiegato Pfleiderer — ed i suoi genitori erano di pura razza, originariamente detenuti in due distinti zoo della Germania e poi venduti all’allevatore tedesco dal quale è stato comprato. Chiku quindi non è affatto un ibrido. La casa di Lana non era adatta ad ospitare l’animale, in quanto troppo piccola: i serval, in natura, vivono nella savana ed hanno bisogno di spazi ampi per correre e cacciare». A proposito di caccia: la perita, oltre ad aver appurato il pedigree, ha anche osservato a lungo Chiku, nel centro specializzato in provincia di Grosseto dove vive ora. E assicura: «Ha tutti i comportamenti tipici del serval, e non del gatto. La prova del nove viene anche dal modo in cui ha cacciato una faraona che, appositamente, era stata messa nel suo recinto: l’ha uccisa e successivamente spennata, in modo accurato, per mangiarla. Un gatto domestico, o anche un incrocio, non si comporterebbe mai così: si limiterebbe ad uccidere, non a spennare». Nel descrivere i tratti caratteriali della specie, la perita ha aggiunto: «I serval sono molto vivaci e di sicuro più impegnativi da tenere in cattività rispetto, ad esempio, ad un cucciolo di leone. Al tempo stesso però non si può dire che siano più pericolosi, per l’uomo, di quanto non lo sia un cane cattivo». La deposizione della perita del tribunale rappresenta dunque un punto nettamente a favore dell’accusa, sostenuta dal pm Igor Secco. In aula erano presenti ieri anche gli avvocati di parte civile De Pascalis (Lav) e Ricci (Enpa). La difesa dell’imputato — Herbert Raich, proprietario dell’animale, è accusato di averlo detenuto senza autorizzazione — continua invece a sostenere, attraverso il perito Michele Capasso — che Chiku sia solo un incrocio.