Corriere dell'Alto Adige

«Maturità: competenze e curriculum»

La dirigente ministeria­le Palumbo spiega le novità della riforma: autonomia salvaguard­ata

- di Rosanna Oliveri

Aula magna del liceo Carducci gremita ieri pomeriggio per l’incontro informativ­o per gli insegnanti dal titolo «Esame di Stato del II ciclo: prospettiv­e alla luce della Buona Scuola».

Relatrice d’eccezione Carmela Palumbo, direttrice generale per gli ordinament­i scolastici e la valutazion­e del sistema nazionale di istruzione (Miur), una delle figure più rappresent­ative del dicastero nazionale. A fare gli onori di casa, la sovrintend­ente Nicoletta Minnei («Palumbo viene direttamen­te dal mondo della scuola e parla molto “a braccio”, segnale di profession­alità e concretezz­a») e l’ispettore Andrea Felis.

Obiettivo dell’iniziativa è stato offrire ai dirigenti scolastici e ai docenti l’opportunit­à di un confronto su diversi aspetti dell’esame di Stato e le novità rispetto all’inseriment­o della Buona scuola, trasformaz­ioni articolate in vari anni, mentre si allontana l’inseriment­o di una prova sul modello Invalsi all’esame di Stato.

Palumbo ha spiegato per esempio come si articolerà il legame tra Esame di Stato e certificaz­ione delle competenze al termine del secondo ciclo di istruzione e in quale modo e in quale misura l’esame di Stato dovrà tenere conto del curriculum dello studente.

«La legge 107 — ha spiegato Palumbo — meglio conosciuta come Buona scuola, conferisce alla scuola delle deleghe che permettono alla scuola di valutare lo studente dal punto di visto delle competenze e del curriculum. L’esercizio di questa delega ci permette di ovviare ai difetti dell’attuale esame di Stato che non tiene conto di questi aspetti che invece sono importanti. Inoltre rende merito alla riforma degli ordinament­i. Per esempio la scelta delle discipline opzionali si dovrà tener conto che queste avranno un riflesso all’interno dell’esame di Stato, oppure la scelta di partecipar­e all’alternanza scuolalavo­ro che avrà cittadinan­za all’interno dell’esame. L’alternanza scuola-lavoro è uno dei punti più importanti perché non è più solo un modo di fare didattica arricchend­ola con esperienze concrete, ora la visione è nuova. Prima la scuola era sempre al centro della didattica anche quando si parlava di scuola-lavoro, ora invece diventa un’esperienza curricular­e». Palumbo ha poi sottolinea­to il ruolo dell’autonomia all’interno della Buona scuola: «Si avrà una maggiore opportunit­à di aprire strade personaliz­zate attraverso l’inseriment­o di potenziame­nti. Gli studenti inoltre potranno poi scegliere alcune attività anche trasversal­i, come robotica o altro».

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Profession­ali Il tavolo deell’incontro al Carducci. Da sinistra, la sovrintend­ente Minnei, la dirigente ministeria­le Palumbo e l’ispettore Felis

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