Senfter: realizzeremo qui il nostro polo di ricerca
Imprenditori coinvolti. Pan: così va bene. Lanz: creiamo plusvalore. Corrarati: aiuterà le Pmi
BOLZANO Se la posa della prima pietra fosse avvenuta tre anni fa, il presidente di Assoimprenditori, Stefan Pan, sarebbe stato tra i manifestanti fuori dall’ex Alumix anziché tra gli invitati. «Nel frattempo — ha commentato Pan dopo la cerimonia di ieri — in tre anni abbiamo alimentato un dibattito positivo che ha portato al radicale ripensamento del progetto. Sta sorgendo una piattaforma di incontro tra aziende, università e centri di ricerca del territorio. All’inizio le aziende erano invece escluse. Così va bene: è quel che volevamo».
Tra gli ospiti presenti ieri c’era anche Helmuth Senfter, a capo della holding di famiglia e di Grandi Salumifici Italiani, uno dei due colossi (insieme a Maccaferri) che ha già prenotato uno spazio nella parte riservata ai privati. «Il cda del gruppo non ha ancora deliberato — ha spiegato Senfter — ma posso dire che abbiamo intenzione di realizzare nel Noi Techpark un centro di ricerca per adeguare i nostri salumi ai tre mercati europei principali, ampliando la quota di esportazione di 3 o 4 volte. Vorremmo coinvolgere esperti di alimenti e di consumi dell’area germanofona, anglosassone e francofona. Bolzano è la location ideale perché territorio multilingue e al centro del triangolo tra i mercati Francia-Belgio, Germania-Austria-Svizzera-Olanda e Gran Bretagna».
Apprezzamento anche da Gert Lanz e Martin Haller, presidente e vice degli artigiani Apa: «La nostra associazione ha da sempre sostenuto l’importanza di una simile struttura e siamo felici che anche le realtà economiche inizialmente contrarie abbiano compreso, seppur con qualche anno di ritardo, quanto questa iniziativa della Provincia sia utile per tutti. Ora sarà importante sfruttare il Noi Techpark per garantire un rilevante plusvalore ad ogni realtà locale, a cominciare dalle piccole e medie imprese. Un sondaggio tra oltre 700 delle imprese associate ha evidenziato che il 50% esporta già con successo, il 13% ha interesse ad attivarsi. Il Techpark dovrà garantire garantire servizi accessibili per tutti, a partire dalle piccole e medie imprese».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Claudio Corrarati, presidente della Cna: «Abbiamo quattro buoni motivi per sostenere la creazione del Noi Techpark. Il primo è che le Pmi hanno le idee ma necessitano di sostegno qualificato per trasformarle in prodotte e servizi da vendere sul mercato attraverso processi di innovazione e sviluppo. Il secondo motivo è che il Parco darà lavoro ai nostri giovani innovativi, evitando la fuga di cervelli. Il terzo motivo è che il Parco metterà in rete le grandi aziende e le piccole, oltre ai centri di ricerca, creando quella filiera corta che proponiamo da anni come fattore di accelerazione dello sviluppo territoriale. Il quarto motivo, ma non ultimo per importanza, è che c’è un investimento di 100 milioni di euro nel capoluogo, con chance di lavoro per le Pmi nei subappalti. Vogliamo contribuire a costruire il Techpark non solo con le idee, ma fattivamente operando nei cantieri».