Corriere dell'Alto Adige

Alto Adige e Friuli litigano su Aspiag Roma blocca i fondi

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BOLZANO Quando si parla di autonomie speciali Alto Adige e Friuli Venezia Giulia sono sempre dalla stessa parte della barricata. quando si parla di tasse invece no. Specialmen­te se, come sta accadendo in questi giorni, in gioco ci sono i versamenti di Aspiag, il colosso germanico proprietar­io del marchio Despar. UN gruppo che ormai da anni guida la testa dei principali contribuen­ti dell’Alto Adige. Una gallina dalle uova d’oro se si tiene conto che i nove decimi delle imposte pagate da Aspiag (che nel 2014 ha fatturato 1,7 miliardi di euro) finisce nelle casse della Provincia. Una parte però, si parla di una cifra che oscilla tra i3ei 6 milioni di euro, è bloccata a Roma a causa di una querelle con il Friuli. Come ha spiegato l’amministra­tore delegato di Aspiag in un’intervista al Dolomiten, infatti l’azienda paga l’imposta sul reddito dei dipendenti dove le aliquote sono più basse. In questo momento la regione più attraente da questo punto di vista è il Friuli dunque Aspiag ha versato i propri F24 a Trieste e non ha Bolzano dove c’è la sede legale italiana del gruppo. Forte di uno Statuto di Autonomia che assegna al Friuli i sei decimi dell’Irpef pagati in loco, la giunta guidata da Debora Serracchia­ni vorrebbe tenersi il tesoretto di Aspiag ma Bolzano si è fatta avanti sostenendo che una parte di quei soldi dovrebbe andare all’Alto Adige visto che Aspiag ha sede legale in Sudtirolo. Se le autonomie litigano ne approfitta Roma dunque i soldi sono bloccati nella capitale. Congelati. Ora Bolzano e Trieste cercano una soluzione per sbloccare la partita e incassare, anche se solamente in parte, i soldi versati da Aspiag. A breve potrebbe esserci un incontro tra i due governator­i per raggiunger­e un’intesa a cui i tecnici stanno già lavorando.

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