Alimentari, sinergia tra contadini e industria
L’accordo vale 350 milioni. Pan: cresceremo. Tiefenthaler: qualità elevata
BOLZANO Uno dei traini dell’economia altoatesina è il settore alimentare. I numeri parlano da soli: migliaia di occupati nel settore (agricoltura compresa), un valore aggiunto di oltre 1,5 miliardi di euro, pari al 32% dell’export complessivo, e un apporto dell’8% al Pil. Se n’è parlato ieri nel corso di un convegno organizzato da Bauernbund e Assoimprenditori.
Per restare competitivi, saranno necessari ulteriori sforzi: «La conquista di nuovi mercati è la strada per continuare a crescere — ha spiegato Stefan Pan, presidente di Assoimprenditori — per riuscirci, le nostre imprese puntano su qualità dei prodotti, sostenibilità ambientale e innovazione:».
L’Alto Adige può fare da modello per altre regioni, grazie a cooperazione, qualità, nuovi mercati e innovazione: «La forza dell’economia locale sta nel fare squadra tra imprese e comparti economici diversi — ha aggiunto Pan – ed è su questo che bisogna puntare maggiormente sfruttando le sinergie tra realtà piccole e medio-grandi». Tra l’agricoltura come settore primario e l’industria alimentare la collaborazione funziona bene: il valore dei beni primari prodotti dall’agricoltura per la lavorazione nell’industria alimentare e delle bevande è pari a 350 milioni di euro. «Grazie all’elevata qualità dei prodotti agricoli, il valore è destinato a crescere: le imprese mostrano grande interesse verso i nostri prodotti come le mele o il latte», ha sottolineato il presidente del Südtiroler Bauernbund, Leo Tiefenthaler.
Il marchio Alto Adige è famoso anche all’estero, anche grazie all’Eos che promuove il made in Südtirol: «Deve essere però garantita anche la qualità — ha specificato Marcello Poli, amministratore delegato del Gruppo Supermercati Poli — altrimenti il consumatore preferisce marchi famosi ai prodotti locali».
Un ruolo rilevante è quello della sostenibilità. I consumatori vogliono sapere dove e come vengono prodotti gli alimenti: in questo campo l’Alto Adige ha un ruolo di apripista che va rafforzato per rendere ancora più competitive le imprese locali.