Corriere dell'Alto Adige

ORA UNA SINDACA PER IL CAPOLUOGO

- di Roberto Magurano

Una donna sola al comando. Dopo l’implosione della giunta guidata dal sindaco Spagnolli, in municipio si è insediata la viceprefet­ta De Carlini, alla quale, salvo cambi di programma, spetterà condurre la città verso le elezioni che si dovrebbero tenere tra maggio e giugno.

Con il suo arrivo – di carattere assolutame­nte tecnico e super partes — si completa così il poker tutto femminile che ha caratteriz­zato la tumultuosa uscita di scena di Spagnolli e della sua instabile maggioranz­a. Vogliamo ricordare le altre protagonis­te? Per una ragione o per l’altra hanno dimostrato carattere e una scarsa propension­e alla duttilità. La prima è l’assessora comunale Chiara Pasquali. Aveva capito subito che arietta velenosa tirava dopo il voto di maggio. Come ha spiegato chiarament­e durante la prima seduta del nuovo consiglio, sulla questione megastore era stata lasciata con il classico cerino in mano dal primo cittadino, dal Pd e dall’Svp, in quella fase disposti a sacrificar­e il progetto. Pasquali si era poi assunta la responsabi­lità della delibera sull’operazione via Alto Adige, invitando il sindaco a firmare l’accordo di programma, quindi aveva tolto il disturbo con grande stile. Ironia del destino: tre mesi dopo il sindaco quell’accordo lo ha firmato e poi è andato a casa pure lui.

La seconda donna che ha segnato la brevissima e tormentata legislatur­a si chiama Anna Pitarelli, lobbysta benkiana, che l’Svp credeva di disinnesca­re, candidando­la. Invece lei si è dimostrata un osso duro, altro che disciplina di partito. Quando si è trattato di votare la fiducia a Spagnolli, che faceva di nuovo gli occhi dolci ai Verdi, ha detto: «No grazie, questo è un compromess­o marcio». L’Svp a quel punto le ha sventolato sotto il naso il cartellino rosso: espulsa per tre anni. Mossa inutile e tardiva. Se è furba (e in merito non abbiamo dubbi), in primavera l’inflessibi­le Anna si candiderà con una civica, causando non pochi dolori alla Stella alpina.

Terza e ultima signora che ha rovinato il sonno a molti: la verde Cecilia Stefanelli, per nulla disposta a fare da cameriera al sindaco. Spiazzata dall’atteggiame­nto ondivago dei Verdi, si è rifiutata di appoggiare Spagnolli e ha sbattuto la porta pure lei, non senza lasciarci in eredità una dichiarazi­one illuminant­e: «Questa politica è un pantano». In effetti nel pantano ci siamo fino al ginocchio. Dobbiamo uscirne e ci occorre un serio cambio di rotta. Sempre per restare in tema di donne, lancio una proposta su cui riflettere: e se il prossimo sindaco fosse invece una sindaca?

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy