Badia e Gardena, turisti russi in forte aumento
Bilancio positivo. «L’apertura di una filiale Tez Tour è stata decisiva»
BOLZANO Era l’estate del 2014 e i media riportavano con una certa enfasi le preoccupazioni degli albergatori altoatesini per le possibili ripercussioni economiche causate della tensione politica tra Russia e Unione Europea sulla crisi ucraina. Dissidi che hanno portato all’embargo russo sui prodotti alimentari del Vecchio Continente.
I dati recentemente diffusi da Alto Adige Marketing mostrano, però, che quei timori erano infondati. Nel 2014 le presenze russe nella nostra provincia sono state 33.349 per un totale di 205.305 pernottamenti. La quota di mercato complessiva resta piuttosto bassa, sotto l’uno per cento (0,6% per la precisione), ma l’incremento rispetto all’anno precedente è notevole: più 13,6%. Per comprendere come si sia arrivati a questi numeri abbiamo chiesto lumi a Bernhard Kiem, già console onorario russo a Bolzano, le cui attività sono sospese da gennaio scorso per rinnovo «ex equatur» (deve essere cioè rinnovata l’autorizzazione da parte dello Stato ricevente).
Kiem, il dato del turismo russo in Alto Adige sembra confortante. I timori sono superati?
«I numeri sono positivi ma ha sicuramente influito l’apertura a ottobre scorso della sede bolzanina di Tez Tour, il più importante tour operator russo. Un colosso da due miliardi di euro di fatturato, azienda leader, oltre che in Russia, anche in Ucraina, nei tre paesi baltici e in Turchia. Senza questa novità non so se i dati sarebbero stati così buoni».
Le tensioni politiche non sembrano comunque aver influito.
«In generale i russi si chiedono perché gli europei siano arrabbiati con loro. Il singolo cittadino russo non capisce le ritorsioni dell’Europa a seguito di un referendum democratico come quello che si è tenuto in