Sospetta meningite, morto a cinque anni
Liam Casagrande era ricoverato a Verona. Sindacati solidali con il padre, lavoratore dell’ex Memc
BOLZANO I medici dell’ospedale di Verona hanno dichiarato la morte cerebrale di Liam Casagrande, un bambino di cinque anni figlio di Fabio, dipendente Solland Silicon. La notizia della morte cerebrale del piccolo, dichiarata nella notte fra venerdì e sabato, si è propagata in fretta fra i lavoratori dell’ex Memc. I sindacati hanno immediatamente disdetto l’assemblea fissata per la giornata di domani, in cui i rappresentanti dei lavoratori avrebbero dovuto ragguagliare i colleghi sui contenuti dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi al Ministero dello Sviluppo Economico di Roma.
«Ci è sembrato il minimo per manifestare a Fabio la nostra vicinanza al suo terribile lutto. Vogliamo fargli sapere che siamo vicini e solidali alla sua famiglia in questa triste circostanza. Anche in un momento aziendale difficile come questo per noi la priorità e il rispetto del dolore profondo di una famiglia passano in primo piano» spiega Maurizio Albrigo della Femca Cisl. L’assemblea è stata rinviata a mercoledì alle 14, prima del nuovo incontro fissato per venerdì 9 ottobre a Roma.
«La Rsu Solland Silicon di Merano e le Organizzazioni Sindacali territoriali di categoria esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia Casagrande per la prematura scomparsa del loro piccolo LIam» si legge in un comunicato ufficiale congiunto di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Alto Adige (rappresentanti Raffaele Falasca e Oscar Daniele).
Numerosi anche sulla pagina Facebook «Rsu Solland Silicon» i messaggi di condoglian- ze nei confronti della famiglia di Fabio.
«Caro Fabio la vita è ingiusta e ci chiama a sopportare delle tragedie insopportabili, è con il cuore pieno di lacrime che ti scrivo, ti mando un’ abbraccio forte a te ed ai tuoi cari. Sentite condoglianze» scrive Elio Leoni. «Fabio non posso neanche immaginare quello che state passando tu e tua moglie, spero sia solo un brutto incubo» scrive Pietro Di Benedetto.
Secondo quanto riferito dai colleghi di lavoro più vicini anche sentimentalmente a Fabio Casagrande, sembra che il piccolo fosse stato colpito da una inspiegabile febbre alta, che non si abbassava neppure con i trattamenti che normalmente si rivelano efficaci in queste circostanze. Di qui è sorto il sospetto che il male che aveva aggredito il piccolo Liam non fosse una semplice febbre, per quanto molto alta, bensì che si trattasse di una malattia ben più temibile e pericolosa. Dopo un primo trattamento da parte dei medici altoatesini la deci- sione è stata quella di ricoverarlo a Verona, dove il piccolo è stato sottoposto a ogni genere di cure, sempre senza esito.
Nella notte fra venerdì e sabato i medici hanno dichiarato la morte cerebrale del piccolo. Trascorse le ore necessarie (in genere si calcolano fra le 12 e le 24 ore dalla dichiarazione di morte cerebrale) verrà dichiarato il decesso. Trattandosi di un sospetto di meningite il piccolo verrà sottoposto agli accertamenti del caso: verrà eseguita un’autopsia e un’analisi dei tessuti che serviranno a sgombrare il campo dai dubbi e a chiarire se la morte di Liam sia stata effettivamente provocata da attacco di meningite o se, come sostengono alcuni conoscenti di Fabio, potrebbe essersi anche trattato di un’embolia cerebrale. I primi esami propenderebbero per quest’ultima ipotesi. I dati degli esami verranno poi inviati all’ospedale Tappeiner di Merano, dove i sanitari avvieranno tutte le procedure necessarie alla profilassi , oltre che dei familiari, anche delle persone che possono essere venute in contatto con il piccolo Liam all’asilo o altri ambienti.
Il piccolo Liam ha una sorella di qualche anno più grande, che potrebbe essere venuta a contatto con il fratellino e che dovrà essere una delle prime persone da sottoporre a profilassi, nel caso la causa di morte venga accertata come meningite. Nel caso vengano ravvisate ipotesi di reato o aspetti poco chiari nella vicenda sarà attivata anche la magistratura, come sempre accade in caso di morte sospetta.