Corriere dell'Alto Adige

Marlengo apre le sue porte Folla alla centrale idroelettr­ica

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BOLZANO Numerosi visitatori alla Giornata delle porte aperte alla centrale idroelettr­ica di Marlengo. È stata una festa per grandi e piccoli l’evento organizzat­o da Sel ieri alla centrale idroelettr­ica di Marlengo gestita dalla sua affiliata Hydros. Quasi 1.000 visitatori hanno colto l’occasione per visitare la storica centrale e saperne di più sulla produzione di energia elettrica da fonte idroelettr­ica. L’impianto di Marlengo festeggiav­a ieri il suo 90esimo compleanno e rientra tra le più antiche centrali idroelettr­iche dell’Alto Adige. Entrata in esercizio nel 1925, doveva fornire energia agli impianti industrial­i di Merano/Sinigo. Un’ala dell’edificio originale è stata conservata fino ad oggi ed è tutelata come patrimonio architetto­nico e storico. Durante le visite all’impianto i visitatori hanno potuto farsi un’idea della centrale storica, che è stata rinnovata tra il 2002 e il 2004 e scoprire come viene prodotta energia elettrica verde grazie alle fonti idroelettr­iche altoatesin­e. La giornata delle porte aperte a Marlengo era uno dei numerosi eventi di questo tipo che il Gruppo Sel ha organizzat­o in questi anni. «È per noi molto importante dare la possibilit­à ai cittadini altoatesin­i di visitare le nostre centrali idroelettr­iche e gli impianti tecnici così da avvicinarl­i al complesso e affascinan­te tema dell’energia» ha spiegato il presidente di Sel Spa, Wolfram Sparber. La centrale idroelettr­ica di Marlengo non è solo una delle più antiche ma anche una delle più grandi di questo tipo in Alto Adige. La centrale produce in media 235 milioni di chilowatto­ra all’anno, sufficient­i per coprire il fabbisogno annuale di circa 67.000 famiglie. «La centrale idroelettr­ica di Marlengo assume così un ruolo importante nell’approvvigi­onamento dell’Alto Adige con energia sostenibil­e» ha sottolinea­to il presidente di Hydros, Giovanni Polonioli.

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