I bus del futuro
Sono in arrivo altri bus a gasolio a Bolzano ovviamente nel silenzio, sia mai che lo si venga a sapere, ma sono venuto a saperlo comunque. Tutti contenti, a nessuno pare importi nulla, forse è più importante il chiacchiericcio politico infinito e sterile invece di discutere di scelte strategiche e di investimenti di milioni di euro, pubblici, poiché significa avere altri mezzi a gasolio che circoleranno per almeno 10/15 anni sulle strade bolzanine in pieno contrasto con il Piano clima energia Alto Adige 2050 approvato dalla Provincia a giugno 2011. La definizione di «green region» appare così una foglia di fico pubblicitaria con i bus a idrogeno per i quali i fondi non mancano, ma quelli a metano, per i quali parrebbe che il maggior costo d’acquisto non sia un problema, sembrano un tabù quando il metano è definito come «ponte verso l’idrogeno» mentre di biometano non ne parla nessuno. Si è già fatto un rilevante errore strategico da parte di Sasa, Sad e Libus nel 2011 acquistando nel 2013 oltre 150 mezzi a gasolio oltre a quelli del Metrobus. Ora siamo alla replica. Piacerebbe sapere cosa ne pensano i membri dei vari Consigli d’amministrazione sempreché siano al corrente di queste scelte visto che, alla fine, non si capisce chi effettivamente prende queste decisioni. Le aziende sono in mano pubblica con cda nominati da enti pubblici che, a quanto pare, si disinteressano di queste scelte, visto il pressoché blindato silenzio degli anni scorsi salvo che non se ne sia parlato solo in «camera caritatis». Quindi opacità nelle decisioni con un singolare silenzio di movimenti politici e ambientalisti. Davvero strano per scelte che interessano invece tutti i cittadini. Nel trasporto pubblico locale pare che si agisca «allineati e coperti», possibilmente non far sapere prima ai cittadini e non rispondere mai a chi solleva obiezioni su queste scelte e sui modi di fare.
A Bolzano poi Sasa non avrà problemi a portare avanti questa pessima scelta grazie alla paralisi politico-amministrativa. Sono in attesa delle motivazioni di tale ennesima scelta pro gasolio, ma le posso già ben immaginare. Trento, infatti, insegna che si può fare diversamente. Bolzano no? Michele De Luca
BOLZANO