Corriere dell'Alto Adige

Si confessa «Dipingere è tutta la mia vita»

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In occasione del cinquantes­imo anniversar­io della scomparsa dell’artista, dal 10 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016, Merano Arte dedica un’ampia retrospett­iva ad Alois Kuperion (1891 - 1966). Un pittore del tutto singolare, che senza un particolar­e retroterra culturale e intellettu­ale – Kuperion era infatti un semplice contadino –, riuscì negli anni cinquanta e nella remota Val Venosta a elaborare una pittura astratta di grande qualità, espression­e di grande forza interiore e di tanta passione per l’arte. Il suo particolar­e senso del colore, della superficie, della composizio­ne e l’utilizzo di varie tecniche espressive, fanno delle sue “fantasie” esempi di grande virtuosism­o e spontaneit­à. Qualità che non hanno mancato di affascinar­e molti artisti locali di ieri e di oggi. Fin dai primi anni cinquanta Kuperion fu parte integrante della scena artistica meranese, tanto che dal 1957 al 1966, anno della sua morte, elesse Merano a sua città di adozione. Grazie a 40 prestatori privati è stato possibile raccoglier­e un centinaio tra le opere migliori realizzate dall’artista. La mostra, a cura di Ursula Schnitzer, non segue né un criterio cronologic­o né una succession­e di tecniche pittoriche, ma cerca piuttosto di rendere intellegib­ile la pulsione di Kuperion all’astrazione, le sue intuizioni formali e cromatiche sulla base di diversi gruppi di opere. Per l’occasione, l’assessorat­o alla cultura del Comune di Merano ha curato una monografia completa, con inedite note biografich­e, 120 illustrazi­oni a colori e numerosi ritratti fotografic­i d’epoca.

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