Referendum, Benko si impone
Vince il fronte favorevole: 64,3%. Penta annuncia: «Ora firmerò il progetto»
Vittoria netta per l'austriaco Benko nel referendum sul suo progetto di Kaufhaus (e aree adiacenti): ha detto sì il 64,3% dei votanti. Il commissario Penta: firmerò il progetto. Kompatscher: buon segnale per l’economia.
Il confronto L’affluenza supera il ballottaggio SpagnolliUrzì. Rioni, distacco record a Oltrisarco
+BOLZANO Svolta decisiva verso la realizzazione del Kaufhaus. La consultazione indetta dal Comune si conclude con un esito inequivocabile: 64,4% i «sì», 35,3% i «no». Considerata anche l’alta affluenza (oltre il 36% degli aventi diritto), il commissario Michele Penta si sente ora pienamente legittimato a sottoscrivere l’accordo di programma con Benko. «Procederò nei prossimi giorni, la firma sarà contestuale a quella di Arno Kompatscher» conferma Penta. Lo stesso presidente provinciale plaude al risultato: «Un segnale importante che l’Alto Adige manda all’economia internazionale». La gara per la realizzazione del complesso, prevista dalla legge, scatterà entro quattro mesi dalla firma, e verrà gestita dalla nuova giunta. A questo punto solo i ricorsi al Tar (udienze a fine mese) avviati dalla cordata legata all’Unione commercio potrebbero inceppare la macchina.
Lo scrutinio
Alle nove, in sala di rappresentanza, viene aperta la prima urna di cartone: i dipendenti comunali «arruolati» come scrutatori, attorno a quattro tavoloni cominciano a contare le schede, sotto l’occhio vigile del vicesegretario generale Johann Neumair. Lo spoglio è pubblico, ma fino a un certo punto: cronisti e curiosi possono assistere alle operazioni senza oltrepassare la zona delimitata da una transenna, ma le cifre progressive dello scrutinio, almeno teoricamente, sono top secret. Neuma irè perentorio :« Non possiamo anticipare nulla, i risultati saranno presentati dal commissario Penta alle 17». No n resta che aguzzare lo sguardo e tendere l’orecchio per captare i primi dati, che fin da subito sono convergenti: per ogni «no» al quesito, ci sono circa due schede favorevoli. A seconda dei seggi, la percentuale dei sì oscilla tra il 60 e il 75%. Nel primo pomeriggio la conta delle oltre 34.000 schede si chiude: alle tre la firma dei verbali, con la sala (ora vuota) presidiata da un vigile urbano all’ingresso.
Per tutta la mattinata, si no-
Le urne Si è votato dal 26 marzo al 2 aprile
ta la totale assenza dei paladini del «no». Tra le rarissime eccezioni il giovane Matthias Cologna, che preferisce venire ad assistere in prima persona, mentre altri restano davanti alla tastiera criticano le modalità di voto su Facebook. Larghi sorrisi invece si aprono sul volto della «pasionaria» Anna Pitarelli e di giovani come Alessandro Bertoldi (Forza Italia) e Lorenzo Barzon (Gruppo Artioli), onnipresenti alle ultime iniziative benkiane. Fanno un salto anche Carlo Vettori (Lega) e Gabriele Giovanetti (Uniti per Bolzano), oltre all’architetto Carlo Azzolini, neo-candidato nella lista Pd.
L’annuncio
Alle 17 meno un minuto, con precisione svizzera, il commissario Penta legge i risultati davanti a un nugolo di cronisti. I favorevoli sono 21.911(64,39%), a fronte di 12.021 contrari (35,33%). I quartieri dove i «sì» ottengono il distacco più alto sono Oltris arco (70,4%) e Don Bosco (70,0%). La differenza è minore in centro (dove però hanno votato anche molte persone residenti altrove): qui il sì si ferma al 63,0%. In nessuna delle 28 sezioni il «no» riesce a spuntarla, anche se in alcuni casi (come il seggio due a Rencio) la differenza si assottiglia (favorevoli al 54,8%). I 16enni al voto non sono stati più di cento. Dei 3.144 pendolari registrati, hanno votato in 2.686.
Un esito chiaro, ma Penta è soddisfatto soprattutto per l’affluenza. «Oltre 34.000 cittadini si sono espressi —sottolinea —. Sono molto soddisfatto di questo dato, che è andato anche oltre le mie previsioni». Il commissario invita a non fare confronti con altre consultazioni, ma è inevitabile il paragone con l’ultimo ballottaggio Spagnolli-Urzì: in quel caso avevano votato in 31.929, circa 2.000 in meno rispetto a oggi. E il numero dei favorevoli (quasi 22.000) supera netta- mente i 17.632 che permisero a Spagnolli di confermarsi sindaco nel 2015.
Ma ora che succede ?« A fronte di questo esito — prosegue Penta — procederò con la firma sull’accordo di programma, che sarà contestuale a quella del presidente Kompatscher. Credo che ciò avverrà entro pochi giorni. A quel punto, con i poteri del consiglio comunale, ratificherò definitivamente l’accordo. Quindi inizieremo a predisporre gli atti per la gara europea che assegnerà la realizzazione dell’opera. Ma sarà la prossima giunta, dopo le elezioni, a gestire la pubblicazione del bando». La legge, a questo proposito, impone una scadenza di quattro mesi a partire dalla ratifica. Teoricamente, un altro imprenditore e non Benko potrebbe aggiudicarsi il diritto di realizzare il business. Ma il gruppo Signa, in quanto promotore dell’operazione, avrà il diritto di prelazione, ovvero di poter pareggiare qualsiasi offerta.
Penta dribblale critiche: «Con il 65% di favorevoli mi sento le spalle ben coperte per procedere — osserva —. Da quasi tre anni era in corso la discussione, or ala città ha potuto esprimersi. I ricorsi al Tar? Quello è un piano diverso, vedremo cosa succederà. Le spese per la consultazione? Abbiamo fatto tutto in economia, i costi vivi sono solo quelli per gli straordinari del personale. Presenteremo presto tutte le cifre».
La Provincia
Anche Kompatscher plaude al risultato «Ritengo positivo —scrive — che numerosi cittadini abbiano voluto partecipare alla consultazione e usare l’opportunità offerta per esprimere la loro opinione». E ancora: «Questo risultato testimonia il desiderio della popolazione per uno sviluppo e una valorizzazione dell’area attorno alla stazione autocorriere». Dagli elettori è arrivato inoltre, secondo il presidente, «un segnale importante che l’Alto Adige manda all’economia internazionale, quando in futuro si tratterà di investire nella riqualificazione dell’areale della stazione ferroviaria».