«Ghost of the mountains» Ecco il leopardo delle nevi
Al centro dell’incontro c’è il viaggio della spedizione di ricercatori sulle alte montagne della Mongolia alla ricerca della Phantera uncia, più noto come «leopardo delle nevi». Ma attorno a questo affascinante animale a rischio estinzione, ci sarà anche un film-documentario, Ghost of the mountains, una coproduzione di Muse e Natural history museum of Denmark, due dei principali partner del progetto, di cui sarà offerto un’anteprima, oggi dalle 20.45 al Museo delle scienze di Trento, nell’ambito degli Incontri per parlare di fauna. Prima di approdare, per la prima volta, al 64° Trento film festivale (che si svolgerà dal 28 aprile all’8 maggio).
Un appuntamento ricco di elementi interessanti, quello di oggi al museo alle Albere, durante il quale Francesco Rovero, ecologo del Muse, esperto di metodologie di studio dei mammiferi e coordinatore della spedizione (autore di oltre 70 articoli scientifici, e co-editore di due libri, coinvolto oltre alla Mongolia in progetti di ricerca in Tanzania, Alpi orientali, Amazzonia), racconterà i primi risultati del progetto di ricerca, condotto in collaborazione con la Green Initiative (ong mongola) e l’ente governativo preposto alla protezione dei monti Altai (Mongolian Altai Range Protected Areas).
Lo studio si caratterizza per essere la prima mappatura in grado di determinare la consistenza del grande felino in quest’area, una priorità s c i e nt i f i ca secondo lo Snow Leopard Network, panel che raggruppa tutti i maggiori esperti a livello internazionale di questa specie.
Inserito dall’Iucn, l’Unione mondiale della conservazione della natura, nella categoria Endangered della lista rossa delle specie minacciate, il leopardo delle nevi conta solo poche migliaia di individui. Nonostante sulle montagne della Mongolia sia presente un buon numero di questo esemplare, queste popolazioni sono state oggetto di studio solo occasionalmente. In particolare, la popolazione nei Monti Altai nella Mongolia nord-occidentale, al confine con la Russia, non è mai stata studiata. L’ambiente montuoso scelto dalla spedizione che vede come capofila il Muse, abitato soprattutto da kazaki di etnia, lingua e religione diverse dal resto del Paese, rappresenta il tipico habitat preferito dal leopardo delle nevi. Il team della spedizione, quattro ricercatori due video-operatori e due ranger mongoli, è approdato nel marzo 2015 fino a 2000 metri al margine della steppa nel Parco Naturale Siilkhem B e ha fissato il proprio campo base in una rudimentale casetta di pastori dove hanno organizzato e promosso lo studio dell’animale attraverso siti di monitoraggio e foto-trappole. Info: www.muse.it, e o461 270311.