Il notaio Barchi trovato morto nell’automobile
Il professionista forse stroncato da un’embolia. Crepaz: «Sempre preparato e positivo»
Ha perso la vita nella serata di lunedì il notaio bolzanino Luca Barchi, 44 anni, forse per un’embolia. Il professionista era nel garage del proprio studio. A ottobre 2015 una caduta in modo lo aveva reso paraplegico.
BOLZANO Era rientrato al lavoro solo martedì scorso dopo il drammatico incidente che lo aveva costretto in sedia a rotelle durante una gara di motocross nel Vicentino nell’ottobre 2015. Nel pomeriggio di lunedì il notaio Luca Barchi ha perso la vita nel garage dello studio notarile associato di Bolzano nel quale lavorava insieme al collega Elio Villa. Non è chiaro che cosa abbia ucciso il giovane e rinomato professionista bolzanino, che è stato trovato privo di vita a bordo della sua auto cabriolet dalla compagna e dal fratello Maurizio nella serata di lunedì. I due si erano allarmati per il ritardo di Luca Barchi nel rientrare a casa, e avevano così raggiunto lo studio del professionista in vicolo Mendola. Nel garage la drammatica scoperta.
Sembra che a stroncare il professionista possa essere stata un’embolia — frequente nel caso di persone paraplegiche o comunque con ridotta capacità di movimento — ma chi lo conosceva ha pensato anche a un infarto — anche il padre era stato ucciso a cinquant’anni da un colpo apoplettico — oa un’insufficienza renale fatale. Secondo quanto ricostruito da amici e colleghi, sembra che il fatto sia avvenuto mentre il professionista si stava apprestando a tornare a casa. Barchi era sceso nel garage con la sua sedia a rotelle e si era apprestato a salire in auto. Un condomino gli aveva chiesto se gli servisse aiuto, ma Barchi aveva declinato gentilmente: il mezzo era accessoriato in modo da consentirgli la più completa autonomia.
Barchi ha dunque aperto lo sportello dell’auto e ha fatto per azionare con il dito il tasto che apre il tetto dell’auto per farvi entrare la sedia a rotelle. Proprio quando la capote aveva iniziato ad aprirsi il professionista si è accasciato, perdendo i sensi. La notizia ha fatto in breve il giro della città, poiché Barchi era molto conosciuto e stimato. Solo pochi giorni fa all’assemblea della Fondazione Cassa di Risparmio era stato insignito dal presidente di una medaglia per i suoi meriti dal presidente Gerhard Brandstätter.
Barchi faceva parte del Consiglio notarile di Bolzano, un organo di nove componenti che rimane in carica tre anni, nonché della commissione triveneta del diritto societario. Oltre allo studio bolzanino aveva anche una sede a Bressanone. «Domani (oggi, n.d.r.) avrebbe dovuto andare a Padova per una riunione della commissione triveneta, giovedì avrebbe dovuto partecipare alla riunione del Consiglio notarile. L’avevamo programmata nel mio ufficio su sua richiesta, perché nella sede del Consiglio ci sono alcuni scalini e lui mi aveva scritto in tono scherzoso che non sarebbe riuscito a salirli “nonostante la sua sedia a rotelle nuova fiammante» ricorda Walter Crepaz, presidente dell’Ordine dei notai bolzanini.
«Era una persona molto vitale, sveglia, professionalmente preparata, positiva, che ha sempre amatola velocità e l’ adrenalina in tutte le sue forme sportive, dalle auto alle moto al surf» prosegue Crepaz. Nell’ottobre 2015 durante una gara motociclistica di enduro che si svolgeva nel Vicentino il professionista era caduto e aveva riportato un gravissimo trauma spinale che lo aveva costretto in sedia a rotelle. Ciò nonostante Barchi non si era dato per vinto e aveva voluto tornare al più presto al suo lavoro di sempre. Negli ultimi tempi aveva anche cercato di organizzare la propria assenza per altri tre o quattro mesi da trascorrere nella clinica toscana che l’aveva seguito finora, con l’obiettivo di sottoporsi ad altre efficaci terapie riabilitative. Dopo l’espletamento delle pratiche e delle formalità di rito nei prossimi giorni verrà fissata la data dei funerali.