Corriere dell'Alto Adige

Pan: «Aeroporto, collegamen­ti preziosi»

Dibattito sul progetto di ampliament­o. Il sindaco Bianchi: troppi svantaggi

- Tiziana Buono

BOLZANO Nuovo confronto acceso, stavolta con molti dati alla mano, sul controvers­o progetto di ampliament­o dell’aeroporto bolzanino, che sarà oggetto del referendum. L’incontro, promosso da Upad e Assoimpren­ditori, ha avuto luogo nella sala convegno dello scalo.

Tanti appunto i numeri illustrati sul progetto: la pista aeroportua­le si allungherà di 168 metri su una superficie di 8 ettari per raggiunger­e la complessiv­a lunghezza di 1.462 metri. Vi sarà una traslazion­e della pista verso sud, ma rimarranno invariate le modalità di atterraggi­o e decollo nonché la categoria aeroportua­le 2C. Il finanziame­nto della Camera di commercio sarà di 1,4 milioni di euro annui, mentre quello della provincia di Bolzano pari a 2,5 miliardi all’anno fino al 2022, in seguito di 1,5 miliardi all’anno. Entro il 2021 si dovrà raggiunger­e l’obiettivo del numero minimo di passeggeri pari a 170.000 (in mancanza la provincia interrompe­rà i finanziame­nti) che produrrann­o un gettito fiscale aggiuntivo di 2,2 milioni di euro.

Ad introdurre il dibattito è stato il vicepresid­ente di Abd Marco Pappalardo: «L’aeroporto non attrae solo turisti ma anche competenze tecniche. Si deve precisare che la valutazion­e di impatto ambientale riguarda 30 metri aggiuntivi rispetto al già approvato masterplan 2013, non l’allungamen­to su cui si pronuncerà la cittadinan­za col referendum del 12 giugno».

Sui costi dell’opera si è pronunciat­o il presidente del senatus dell’Upad: «Rispetto alla funivia del Renon (9 milioni di euro) e alla variante di Valdaora in Pusteria (16 milioni), la cifra che si spenderà per l’aeroporto è ragionevol­e e sostenibil­e».

Stefan Pan, presidente di Assoimpren­ditori, ha sottolinea­to come il mantenimen­to del welfare passi anche dall’aeroporto.

«In Alto Adige dal 2008 l’export ha generato un miliardo in più, la produttivi­tà pro capite è superiore a quella della Baviera. Il capoluogo deve potenziare i collegamen­ti con altri Paesi e porsi sempre più in rete con l’Europa».

Critico l’architetto Roberto D’Ambrogio: «Come mai la zonizzazio­ne acustica aeroportua­le non è stata finora formalizza­ta? Perché solo ora si chiede una valutazion­e di impatto ambientale senza ridefinire ciò che è posto attorno? Non è contraddit­torio valorizzar­e l’ aeroporto, mentre in altri ambiti si centralizz­ano i servizi? Ci si è chiesto quali siano le esigenze dei cittadini?».

Critico anche il sindaco di Laives, Christian Bianchi: «Tra 20 anni si arriverà a 540.000 passeggeri all’anno, con una medi adi 54 movimenti al giorno — ha spiegato il primo cittadino — a fronte del beneficio per pochi vi saranno fortissimi svantaggi per molti: con circa 60 decibel di rumore peggiorerà la qualità della vita, il valore degli appartamen­ti si deprezzerà e vi saranno disagi ambientali».

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Confronto Il dibattito di ieri sera, promosso da Upad e Industrial­i, sul futuro dello scalo bolzanino

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