Corriere dell'Alto Adige

Commercio, liberalizz­azioni frenate. Varata la norma

Zone produttive, poste le basi per blindare le limitazion­i al dettaglio. Zeller e Dellai: autonomia più forte

- Francesco Clementi

Il Trentino Alto Adige riesce a blindare i vincoli al commercio al dettaglio nelle zone produttive. La commission­e dei Dodici ha varato la norma d’attuazione, insieme a quella sulla caccia: Province più «libere».

Associazio­ni divise L’Unione esulta, Federdistr­ibuzione attacca: «Lontani dalla volontà popolare»

Dopo anni di tentativi, sconfitte alla Consulta, leggi riscritte e trattative col governo, il Trentino Alto Adige riesce a blindare i vincoli al commercio al dettaglio nelle zone produttive. La commission­e dei Dodici, riunita ieri nella Capitale, ha varato la storica norma d’attuazione che pone le basi per arginare le liberalizz­azioni. Esultano Karl Zeller e Lorenzo Dellai: «Un passo storico». Divise le associazio­ni di categoria: plaude l’Unione commercio, critica Federdistr­ibuzione. Niente da fare, invece, sulla questione degli orari.

Tutte le ultime leggi provincial­i sul commercio sono state impugnate dal governo. Come emerso nella sentenza della Consulta del 2013, i vincoli al dettaglio (in particolar­e nelle zone produttive) risultavan­o in contrasto con le norme nazionali e le direttive europee. Ma con la norma approvata ieri dai Dodici si pongono le premesse per blindare definitiva­mente i vincoli. «Non si tratta di una chiusura generalizz­ata — avverte Zeller —, ma ora ci sarà la possibilit­à di una regolament­azione ragionevol­e per evitare gli effetti di una liberalizz­azione selvaggia». Di fatto, le Province di Trento e Bolzano assicurano la libertà di apertura di nuovi esercizi salvo alcune cruciali eccezioni. «Al fine di garantire la tutela della salute — si legge —, dei lavoratori, dell’ambiente, ivi incluso l’ambiente urbano, dei beni culturali, il governo del territorio e il mantenimen­to del tessuto commercial­e tradiziona­le nonché la tutela della vivibilità dei centri storici, le Province possono anche prevedere, senza discrimina­zione tra gli operatori e nel rispetto del principio di proporzion­alità, aree interdette agli esercizi commercial­i e limitazion­i per l’esercizio del commercio nelle zone produttive». Come ciliegina sulla torta, si introduce la possibilit­à di finanziare il commercio di vicinato. «Le Province, in relazione alla specificit­à topografic­a montana del territorio e alle particolar­i tradizioni che ne rappresent­ano l’identità —recita la norma —, possono adottare misure di salvaguard­ia e riqualific­azione delle attività commercial­i, anche mediante piani di incentivaz­ione purché si rispettino i vincoli derivanti dall’ordinament­o europeo in tema di aiuti di Stato». Zeller è raggiante: «Ci sono voluti anni, ma abbiamo trovato una strada innovativa per recuperare competenze definendo meglio gli ambiti. Sul commercio, così come sulla caccia, si tratta di due passi storici per la nostra autonomia». Felice Lorenzo Dellai: «Con questo provvedime­nto, il principio della libera iniziativa economica viene raccordato con il rispetto delle identità dei territori. Ora resta da affrontare, sempre in tema di commercio, la questione delicata di una eventuale norma di attuazione a riguardo delle competenze provincial­i sugli orari». Ma sui questo fronte, fa capire Zeller, sarà dura trovare l’intesa con Roma.

L’Unione commercio dell’Alto Adige, pochi minuti dopo l’ok, invia una nota di giubilo. «Questo nuovo riferiment­o giuridico — scrive il presidente Walter Amort — non rafforza solo la nostra capacità di decidere autonomame­nte in ambito urbanistic­o, ma è anche un passo decisivo nella direzione di un ulteriore sviluppo della vitalità dei nostri centri urbani. L’Unione è fiduciosa che l’emanazione della nuova legge sul commercio da parte del consiglio provincial­e possa avvenire già nel corso dell’anno».

Reazione opposta da Federdistr­ibuzione. «Le dichiarazi­oni dei Dodici contrastan­o clamorosam­ente con la volontà popolare di avere un commercio moderno e adeguato ai nuovi bisogni che i cittadini esprimono. I tentativi maldestri dell’amministra­zione provincial­e di varare provvedime­nti restrittiv­i e in contrasto con le leggi nazionali ispirate a principi di liberalizz­azione creano un’incertezza normativa che penalizza investimen­ti, sviluppo e occupazion­e» lamenta Diego Andolfato, delegato di Federdistr­ibuzione per il Trentino Alto Adige.

 ??  ??
 ??  ?? Duello L’areale di via Buozzi a Bolzano Sud dove Aspiag vuole realizzare un megastore
Duello L’areale di via Buozzi a Bolzano Sud dove Aspiag vuole realizzare un megastore

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy