Corriere dell'Alto Adige

Il regista Cecchi «Shakespear­e, teatro assoluto»

Grande prosa Da oggi in scena al Comunale La dodicesima notte Anteprima del regista-attore: « Shakespear­e

- Boschi

La commedia è di Shakespear­e, le musiche sono del Premio Oscar Nicola Piovani (ormai e, per sempre, tutto attaccato), la traduzione della poetessa Patrizia Cavalli, la regia di Carlo Cecchi. Questi sono solo alcuni degli appetitosi ingredient­i de La dodicesima notte che andrà in scena da questa sera (ore 20.30) fino al 10 aprile al Teatro Comunale di Bolzano nell’ambito della stagione La Grande Prosa del Teatro Stabile.

Esistono dizionari teatrali in differenti versioni, ma ci si dovrebbe fidare sono di quelli che, alla voce «carisma», scrivono: «vedi Carlo Cecchi». Un viso, una voce e un incedere che sono ormai parte del teatro italiano e che il pubblico bolzanino potrà ammirare anche nelle vesti di regista. È lui stesso, raggiunto telefonica­mente mentre riposa sull’altro «ramo del lago di Como», a descriverc­i la «sua» Dodicesi- ma notte: «Shakespear­e è il teatro assoluto, e quindi io mi affido a lui. Altri, che si autodefini­scono artisti per presunzion­e e cinismo, si assoggetta­no al mercato per cercare di presentare cose nuove, contando sulla loro creatività e fottendose­ne di Shakespear­e, finendo per affermare triti luoghi comuni con il corollario dell’attualizza­zione a tutti i costi».

Si è affidato a Shakespear­e ma anche a una traduzione molto curata....

«Sì, perché non sono un attore inglese, recito in italiano e utilizzo la mediazione di un’ottima traduzione di un grande traduttore. L’ho sempre fatto, in passato l’ho chiesto a Cesare Garboli per Amleto, per La dodicesima notte ho pensato a Patrizia Cavalli».

A proposito di attualità, cosa pensa del teatro italiano di oggi?

«Preferirei non parlarne, il problema è che l’Italia è diven- tato un Paese inqualific­abile culturalme­nte, in cui un capolavoro e un “escremento umano o animale” (questa è la definizion­e della Treccani, Cecchi, ovviamente, usa un termine più colloquial­e, ndr ) vengono messi sullo stesso piano».

E il teatro più in generale? È davvero l’unica alternativ­a a internet?

«Più precisamen­te sostengo che è l’unica cosa che non si può trovare in rete o in television­e. Si possono trovare dei video, delle riprese, le hanno fatte, molto bene, anche per La dodicesima notte ma non è quello che gli spettatori vedono a teatro. Il teatro è un evento — chiedo scusa per la parola ormai sputtanata e che mi mette i brividi — che avviene qui e ora in un rapporto immediato».

Per chiudere, i dettagli tecnici. La dodicesima notte è una commedia degli equivoci, corale, basata su scambi di identità e di genere in cui Cecchi, che veste anche i panni di Malvoli o, dirige una compagnia composta da Daniela Piperno, Vincenzo Ferrera, Eugenia Costantini, Dario Iubatti, Barbara Ronchi, Remo Stella, Loris Fa bi ani, Federico Brugnone, Davide Giordano, Rino Marino e Giuliano Scarpinato.

Come detto, le musiche sono di Nicola Piovani ed eseguite dal vivo da Luigi Lombardi d’Aquino, Alessandro Pirchio e Federico Occhiodoro, Le scene sono di Sergio Tramonti, i costumi di Nanà Cecchi e il disegno luci di Paolo Manti.

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Intenso L’attore e regista Carlo Cecchi a Bolzano

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