Corriere dell'Alto Adige

In house, un piano per non perdere le gare

- T. Sc.

TRENTO Le nomine decise ieri in giunta regionale avranno valenza per il triennio 2016-18. Nel frattempo, però, Autobrenne­ro dovrà diventare una società interament­e pubblica, una in house, pena il mancato otteniment­o dell’agognato rinnovo della concession­e autostrada­le. Di qui al 2018, quindi, non solo l’assetto societario cambierà molto, ma non è escluso nemmeno che il board debba essere rivisto. Inoltre, Trento e Bolzano dovranno inventarsi qualcosa per ovviare a un problema che la nuova veste pubblica darà a via Berlino: non potrà più partecipar­e a gare di appalto.

«L’avvocato Andrea Girardi — spiega Ugo Rossi — garantirà le competenze di diritto aziendale necessarie per la trasformaz­ione della società da privata a pubblica. Un obiettivo per il quale servirà all’incirca un anno di lavoro». E dopo? «Non è escluso che, con il nuovo assetto, il board societario possa essere integrato, o modificato».

Da un punto di vista operativo, quando Autobrenne­ro diventerà una società in house, cambierà molto, se non tutto. In un certo senso, la società diventerà una sorta di dipartimen­to regionale: prenderà ordini direttamen­te da Tren- to e Bolzano. In questo contesto, il ruolo del consiglio di amministra­zione sarà meno rilevante di prima. Ad avere maggiore peso sarà il comitato di indirizzo dove, salvo sorprese, dovrebbero sedere gli assessori provincial­i competenti in materia di trasporti. Il cda diventerà una sorta di braccio operativo.

C’è poi un altro problema da superare su cui a Trento e Bolzano si sta ragionando. Se gli attuali appalti, come la Ferrara-mare e la Cispadana, sono garantiti dall’accordo sottoscrit­to con Roma, Autobrenne­ro in house non potrà però più partecipar­e a gare d’appalto. Un problema ovviamente «minore» rispetto allo spettro di perdere la concession­e, ma non indifferen­te per una società che negli anni si è strutturat­a, anche in termini di personale, per poter concorrere a gare di grande dimensione. Difficile immaginare che, in futuro, quei dipendenti possano occuparsi solo della manutenzio­ne della Brennero-Modena. Tra le ipotesi allo studio, anche quella di creare una società «privata» ad hoc per partecipar­e alle gare.

Il leader del Patt L’obiettivo della società pubblica sarà raggiunto nel giro di un anno Con il nuovo assetto, non è escluso che il board possa essere integrato

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Via Berlino Oggi il personale si occupa anche di grandi appalti

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