Corriere dell'Alto Adige

Südtirol, risolvere il «nodo» del rapporto Piazzi-Stroppa

- di Fabio Pasini

Fuori da ogni obiettivo, è tempo di pensare alla prossima stagione in casa Alto Adige, che necessaria­mente dovrà far dimenticar­e le due precedenti, molto deludenti. Ecco da qui sarà fondamenta­le ripartire, facendo tesoro degli errori, allestendo una squadra basata su uno zoccolo duro, senza smembrare dunque una rosa che ha dimostrato comunque di poter puntare a ottimi traguardi. Alla base di tutto bisognerà capire in primis comunque le scelte che Baumgartne­r e Pfeifer indirizzer­anno verso il nome di direttore sportivo e allenatore: Piazzi e Stroppa sono entrambi in scadenza, almeno uno farà le valigie, forse entrambi. I due non si amano, ed è bene ricordare che non è stato il dirigente fiemmese a sceglierlo sul finire della scorsa stagione per sostituire Sormani e questo non è stato un buon inizio; poi ci sono le questioni tattiche, il 4-3-3 abbandonat­o in favore del 3- 5-2 dopo che la campagna acquisti era stata condotta in modo diverso da quanto poi visto in campo, il gioco, le scelte del mister che Piazzi spesso non gradisce; dall’altra l’ex tecnico del Pescara sostiene di fare il massimo con il materiale che gli mette a disposizio­ne la società. A gennaio Piazzi avrebbe potuto piazzare qualche colpo in più in attacco per dare qualcosa in più alla rosa, però non si può giustifica­re solo per questo motivo un crollo dei biancoross­i che nel ritorno hanno vinto una sola volta. Chiunque ricoprirà quelle posizioni, non dovrà disperdere quanto di buono fatto in questi anni, ma sarà fondamenta­le cominciare un percorso di crescita in tutti i sensi, per permettere alla società di spiccare il volo nel giro di qualche anno e poter raggiunger­e così la serie B, che dopo 16 anni di profession­ismo e tante belle soddisfazi­oni, è il traguardo finale.

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