Corriere dell'Alto Adige

Ammortizza­tori sociali, arriva un milione

Stanziamen­to nazionale. L’assessora Stocker ne valuta l’utilizzo: fondi accantonat­i

- di Marika Damaggio

Roma rende disponibil­e la tranche annuale destinata a coprire gli ammortizza­tori sociali in deroga. In Sudtirolo il plafond, complice il buon andamento dell’economia, è stato solo parzialmen­te utilizzato: dal 2009, circa un milione di euro all’anno non è stato utilizzato. Più di 7 milioni totali, quindi. «Ora — dice l’assessora Stocker — cercheremo di capire se potremo utilizzare tali risorse in altri modi».

BOLZANO Duecento milioni per tutte le Regioni e le due Province autonome, di Trento e Bolzano. Circa un milione di euro destinato all’Alto Adige, così come disposto dal decreto firmato dal ministro del lavoro, Giuliano Poletti, e dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. È disponibil­e la tranche valida fino a dicembre 2016 e destinata a coprire gli ammortizza­tori sociali in deroga, in attesa della nascita del fondo di solidariet­à che sarà alimentato dai versamenti dei datori di lavoro. Ma se nel resto d’Italia tali risorse sono vitali e rapidament­e «spese», in Sudtirolo il plafond, complice il buon andamento dell’economia, è stato solo parzialmen­te utilizzato: ogni anno, dal 2009, circa un milione di euro all’anno non è stato utilizzato. Più di 7 milioni totali, quindi. «Ora — commenta l’assessora Martha Stocker (nella foto) — cercheremo di capire se potremo utilizzare tali risorse in altri modi». A partire dalla legge finanziari­a 203/2008, ogni anno è prevista la possibilit­à di concedere trattament­i di cassa integrazio­ne a lavoratori dipendenti da imprese escluse dalla legislazio­ne generale sugli ammortizza­tori sociali (mobilità in deroga). Il 16 marzo scorso, a Palazzo Widmann, le parti sociali hanno prorogato per la settima e ultima volta l’accordo quadro. Si tratta, come detto, dell’ultima proroga, in attesa della nascita del fon- do di solidariet­à bilaterale.

Per il 2016, in base al decreto interminis­teriale entrato in vigore ieri, all’Alto Adige spetta un milione di euro (su 200 complessiv­i). Dall’aprile del 2009 al dicembre 2014, le richieste formalizza­te ammontano a 8,4 milioni di euro. Nel 2015 poco più di 530.000 euro. I dati, va detto, corrispond­ono alle ore di cassa integrazio­ne in deroga richieste, non necessaria­mente utilizzate.

In media, in questi sette anni, l’Alto Adige ha sfruttato poco più della metà delle risorse potenzialm­ente disponibil­i. Circa 7 milioni di euro non si sono rivelati necessari. «Abbiamo accantonat­o una som- ma importante — spiega l’assessora Martha Stocker — ora dobbiamo capire se e come, eventualme­nte, possiamo utilizzarl­e sul territorio». Con tutta probabilit­à, spiega Helmuth Sinn, direttore della ripartizio­ne lavoro della Provincia, solamente le risorse non fruite nel 2016 saranno accessibil­i. «Perché — precisa — le somme non utilizzate venivano poi ridistribu­ite nelle annualità successive».

Al di là dei cavilli e delle spiegazion­i che dovrà dare il ministero — quest’anomalia degli accantonam­enti riguarda solo Trentino e Alto Adige, tutte le regioni hanno utilizzato i fondi — si dovrà pensare come investire le risorse.

Michele Buonerba, segretario della Cisl, ha un’idea chiara: «L’Alto Adige — dice — deve investire là dove è ancora oggi carente: vale a dire nelle politiche attive e nella formazione continua per i lavoratori». Ma non è tutto: ancora oggi si deve attivare il fondo di solidariet­à bilaterale, introdotto nel 2015, e che sarà alimentato dai datori di lavoro. «Stiamo confrontan­doci con le parti sociali e preparando la documentaz­ione necessaria», assicura Stocker. Il tempo non è molto. Entro il 2016 si dovrà concludere l’iter.

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