Medici spostati dalle emergenze alla sala parto
Bressanone e Brunico, chirurghi distaccati Il Pronto soccorso aiuta le sale parto
Per ovviare alla mancanza di medici nei punti nascita. l’Asl sposta i chirurghi dal pronto soccorso alla sala parto. I sindacati dei medici di Anaao e Bsk si stanno già mobilitando per provare a bloccare il provvedimento.
Cresce il malumore negli ospedali altoatesini. Per ovviare alla mancanza di medici nei punti nascita il direttore dei comprensori di Brunico e Bressanone Walter Amhof ha inviato a tutti i medici una circolare che sposta i chirurghi dal pronto soccorso alla sala parto. I sindacati dei medici di Anaao e Bsk si stanno già mobilitando per provare a bloccare il provvedimento.
Da anni si discute del destino dei punti nascita altoatesini. Le nuove disposizioni europee sull’orario di lavoro dei medici, come ampiamente previsto, stanno mettendo a dura prova l’organizzazione della sanità altoatesina. Il risultato è che i reparti restano sguarniti.
La normativa nazionale però stabilisce che nei punti nascita devono essere presenti 24 ore su 24 pediatra, ginecologo e, appunto, chirurgo. Proprio per questo il direttore dei comprensori di Brunico e Bressanone Walter Amhof ha avuto l’idea di spostare il chirurgo dal pronto soccorso alla sala parto. «Dal lunedì fino al giovedì compreso il medico di guardia chirurgica può venir chiamato dalle ore 20 alle ore 8 del giorno seguente a prestare assistenza in sala operatoria in caso di parti cesarei» scrive Amhof nel ordine di servizio controfirmato dal coordinatore sanitario Markus Markart. «Dal venerdì al lunedì mattina invece il servizio deve essere coperto dal personale di ginecologia» si legge ancora.
Il piano è chiaro: impiegare i medici del pronto soccorso per coprire le notti e far lavorare il personale del reparto durante il fine settimana. Il risultato è che durante la notte i medici di guardia — dunque non specialisti in ginecologia — si ritrovano a fare assistenza ai tagli cesarei. Il tutto mentre a pochi chilometri di distanza (nella fattispecie a Vipiteno e San Candido) ci sono due punti nascita sotto utilizzati. «Questo provvedimento — prosegue il documento — è da considerarsi come emergenza per poter superare l’attuale carenza di personale medico nel reparto di ginecologia ed è limitato fino al 30 settembre 2016».
Da qui a settembre i vertici dell’Azienda sanitaria sperano di risolvere, almeno in parte, il problema della carenza di medici attraverso una massiccia campagna di reclutamento affidata ad una società specializzata. Non è ancora chiaro quanti medici di riusciranno a trovare ma di certo è difficile che i 100 nuovi vengano tutti occupati.
I sindacati però non hanno alcuna intenzione di stare a guardare. Bsk e Anaao hanno già iniziato a studiare la questione ed hanon chiesto un incontro all’azienda per discutere l’ordine di servizio di Amhof. Secondo i sindacati il provvedimento sarebbe illegale e va assolutamente ritirato.
Nel frattempo l’Azienda prosegue nel tentativo di abbattere i costi. Nei giorni scorsi il direttore generale Thomas Schael ha approvato la delibera che affida al consulente germanico Jens Uwe Müller l’incarico di redigere un piano per lo start up della lavanderia aziendale che sarà gestita da una società mista pubblicoprivato. Il conferimento della biancheria sporca inizierà nel mese di aprile per Bressanone, a maggio seguirà Bolzano entro settembre si aggiungerà Merano e infine, a novembre, anche Brunico.
Amhof «Provvedimento provvisorio che durerà fino al 30 settembre»