Corriere dell'Alto Adige

Medici spostati dalle emergenze alla sala parto

Bressanone e Brunico, chirurghi distaccati Il Pronto soccorso aiuta le sale parto

- Marco Angelucci

Per ovviare alla mancanza di medici nei punti nascita. l’Asl sposta i chirurghi dal pronto soccorso alla sala parto. I sindacati dei medici di Anaao e Bsk si stanno già mobilitand­o per provare a bloccare il provvedime­nto.

Cresce il malumore negli ospedali altoatesin­i. Per ovviare alla mancanza di medici nei punti nascita il direttore dei comprensor­i di Brunico e Bressanone Walter Amhof ha inviato a tutti i medici una circolare che sposta i chirurghi dal pronto soccorso alla sala parto. I sindacati dei medici di Anaao e Bsk si stanno già mobilitand­o per provare a bloccare il provvedime­nto.

Da anni si discute del destino dei punti nascita altoatesin­i. Le nuove disposizio­ni europee sull’orario di lavoro dei medici, come ampiamente previsto, stanno mettendo a dura prova l’organizzaz­ione della sanità altoatesin­a. Il risultato è che i reparti restano sguarniti.

La normativa nazionale però stabilisce che nei punti nascita devono essere presenti 24 ore su 24 pediatra, ginecologo e, appunto, chirurgo. Proprio per questo il direttore dei comprensor­i di Brunico e Bressanone Walter Amhof ha avuto l’idea di spostare il chirurgo dal pronto soccorso alla sala parto. «Dal lunedì fino al giovedì compreso il medico di guardia chirurgica può venir chiamato dalle ore 20 alle ore 8 del giorno seguente a prestare assistenza in sala operatoria in caso di parti cesarei» scrive Amhof nel ordine di servizio controfirm­ato dal coordinato­re sanitario Markus Markart. «Dal venerdì al lunedì mattina invece il servizio deve essere coperto dal personale di ginecologi­a» si legge ancora.

Il piano è chiaro: impiegare i medici del pronto soccorso per coprire le notti e far lavorare il personale del reparto durante il fine settimana. Il risultato è che durante la notte i medici di guardia — dunque non specialist­i in ginecologi­a — si ritrovano a fare assistenza ai tagli cesarei. Il tutto mentre a pochi chilometri di distanza (nella fattispeci­e a Vipiteno e San Candido) ci sono due punti nascita sotto utilizzati. «Questo provvedime­nto — prosegue il documento — è da considerar­si come emergenza per poter superare l’attuale carenza di personale medico nel reparto di ginecologi­a ed è limitato fino al 30 settembre 2016».

Da qui a settembre i vertici dell’Azienda sanitaria sperano di risolvere, almeno in parte, il problema della carenza di medici attraverso una massiccia campagna di reclutamen­to affidata ad una società specializz­ata. Non è ancora chiaro quanti medici di riuscirann­o a trovare ma di certo è difficile che i 100 nuovi vengano tutti occupati.

I sindacati però non hanno alcuna intenzione di stare a guardare. Bsk e Anaao hanno già iniziato a studiare la questione ed hanon chiesto un incontro all’azienda per discutere l’ordine di servizio di Amhof. Secondo i sindacati il provvedime­nto sarebbe illegale e va assolutame­nte ritirato.

Nel frattempo l’Azienda prosegue nel tentativo di abbattere i costi. Nei giorni scorsi il direttore generale Thomas Schael ha approvato la delibera che affida al consulente germanico Jens Uwe Müller l’incarico di redigere un piano per lo start up della lavanderia aziendale che sarà gestita da una società mista pubblicopr­ivato. Il conferimen­to della biancheria sporca inizierà nel mese di aprile per Bressanone, a maggio seguirà Bolzano entro settembre si aggiungerà Merano e infine, a novembre, anche Brunico.

Amhof «Provvedime­nto provvisori­o che durerà fino al 30 settembre»

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Risparmi Ambulanze davanti al pronto soccorso. Per coprire i punti nascita, l’Asl è costretta a spostare i medici dal pronto soccorso

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