Consumi idrici Partnership Unibz-Londra
Southern Water arruola la facoltà di Economia per analizzare i dati
L’università bolzanina collabora con l’Inghilterra. Il progetto: risparmiare l’acqua, intercettando i fattori che incidono sulle abitudini domestiche dei cittadini.
BOLZANO I contenuti dell’indagine, continuamente aggiornata da tre anni a questa parte, sono stati presentati ieri, davanti a una platea di ricercatori provenienti da Trento, Innsbruck e, ovviamente, Bolzano. Mirco Tonin, docente alla facoltà di Economia del capoluogo, nel corso dell’Euregio Economics Meeting ha svelato il valore della collaborazione con l’Inghilterra. Obiettivo: trovare il modo migliore per contenere i consumi dell’acqua, intercettando i fattori che incidono sulle abitudini domestiche dei cittadini britannici.
I primi risultati sono stati presentati pochi mesi fa, a Westminster. La partnership con la compagnia Southern Water impegna gli economisti della Libera università di Bolzano. Il progetto di ricerca, sostenuto dall’Economic and Social Research Council (Esrc) analizza i valori censiti dai contatori installati nelle case dei cittadini britannici (già mezzo milione gli apparecchi installati).
«Noi ci siamo chiesti se il progetto funziona davvero — spiega Tonin — Abbiamo, inoltre, cercato di capire come reagiscono i consumatori». Inmo crociando i dati dei consumi con la spedizione delle bollette (semestrali), gli studiosi hanno fatto una scoperta: «Nei 30 giorni circa che seguono la bolletta c’è un’accortezza in più nei consumi», spiega il docente. La parsimonia , viavia, cala. La scoperta è tutt’altro che irrilevante: concentrare i pagamenti nei periodi solitamente segnati dai picchi dei consumi (i mesi estivi di luglio e agosto) costituisce di per sé una prima soluzione, psicologica ed economica insieme.
La collaborazione con la compagnia britannica prosegue: «Ciclicamente aggiornia- i dati», aggiunge.
Il momento ideale per presentare ai colleghi i risultati scientifici condotti dai ricercatori della Lub, s’è presentata in occasione del congresso aperto agli economisti dell’Euregio. Ieri e oggi, infatti, alla Libera università di Bolzano s’incontrano docenti e ricercatori provenienti da Trentino, Alto Adige, Tirolo.
«Condividere i risultati scientifici è il primo passo per affinare una collaborazione che con il tempo può strutturarsi sempre di più», rimarca Tonin. In futuro, perché no, a suo dire si potrebbe fare di più: «Magari un dottorato comune».
Le tariffe del mercato idrico, l’identificazione dei fattori finanziari nelle fluttuazioni economiche o un aumento dei salari degli infermieri come incentivo per un miglioramento del servizio sanitario sono solo alcuni degli spunti scientifici esplorati in questi due giorni. «Gli ambiti d’indagine comuni sono diversi — conclude il docente — Le possibilità di fare ricerca insieme, quindi, ci sono».