Corriere dell'Alto Adige

SOVRAFFOLL­AMENTO ELETTORALE UN RECORD SU CUI RIFLETTERE

- Walter Romanelli,

Tredici candidati sindaco e quasi cinquecent­o aspiranti consiglier­i comunali: è lo scenario che si prospetta ai bolzanini per le prossime elezioni. Per carità, ben venga la partecipaz­ione. Oltretutto, credo convergera­nno probabilme­nte su alcune liste anche i voti di elettori che, forse, non sarebbero andati a votare, e sappiamo bene qual è stata la percentual­e di astenuti all’ultima tornata. Insomma, se qualcuno vuole mettersi in gioco e se questo qualcuno può attrarre il consenso di chi, diversamen­te, sarebbe rimasto a casa lo faccia pure. Mi domando tuttavia se un simile esercito di candidati non sia anche il frutto di un eccessivo protagonis­mo di chi vede la politica come un mezzo per difendere piccoli interessi di corrente, motivo per cui, magari, non si riesce a convergere su un unico candidato sindaco. Con tale frammentaz­ione è difficile immaginare chi riuscirà ad andare al ballottagg­io e con quale percentual­e; soprattutt­o c’è da domandarsi se l’esistenza di tutte queste liste porterà davvero ad avere poi una maggioranz­a in consiglio comunale. L’ultima modifica alla legge elettorale faceva sperare in una presa di coscienza da parte di tutti che la frammentaz­ione non paga, eppure dalla Pitarelli ai pensionati ognuno ha proposto una sua lista ed espresso un suo candidato. Sarà tutta voglia di contribuir­e alla cosa pubblica oppure non è che forse ci sia di mezzo anche l’ego smisurato di qualcuno? Caro Romanelli, periamo sia vero quanto lei scrive, cioè che la presenza di così tanti aspiranti sindaci, liste e candidati consiglier­i sia un modo per riportare al voto il maggior numero possibile di persone. Personalme­nte ne dubito e temo che l’eccezional­e affollamen­to di candidati — un nuovo record — altro non faccia che alimentare il clima di disaffezio­ne verso i partiti e la politica.

Il protagonis­mo — «l’ego», come lei scrive — è di certo un elemento determinan­te. Del resto chi fa politica ha — anzi, meglio, deve avere — una buona dose di consideraz­ione di se stesso. Il problema appunto, per usare il suo aggettivo, è che tutto ciò non sia «smisurato». Lei cita alcuni nomi: non sono i soli a tentare la sorte in tal senso.

Infine, per quanto riguarda la riforma elettorale, come già rilevato su queste colonne, va ribadito che ha mostrato la corda, ossia la sua sostanzial­e insufficie­nza. Vedremo se almeno l’8 maggio con le soglie di sbarrament­o saprà riportare in consiglio comunale a Bolzano un numero meno esagerato di partiti con un solo rappresent­ante.

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