SOVRAFFOLLAMENTO ELETTORALE UN RECORD SU CUI RIFLETTERE
Tredici candidati sindaco e quasi cinquecento aspiranti consiglieri comunali: è lo scenario che si prospetta ai bolzanini per le prossime elezioni. Per carità, ben venga la partecipazione. Oltretutto, credo convergeranno probabilmente su alcune liste anche i voti di elettori che, forse, non sarebbero andati a votare, e sappiamo bene qual è stata la percentuale di astenuti all’ultima tornata. Insomma, se qualcuno vuole mettersi in gioco e se questo qualcuno può attrarre il consenso di chi, diversamente, sarebbe rimasto a casa lo faccia pure. Mi domando tuttavia se un simile esercito di candidati non sia anche il frutto di un eccessivo protagonismo di chi vede la politica come un mezzo per difendere piccoli interessi di corrente, motivo per cui, magari, non si riesce a convergere su un unico candidato sindaco. Con tale frammentazione è difficile immaginare chi riuscirà ad andare al ballottaggio e con quale percentuale; soprattutto c’è da domandarsi se l’esistenza di tutte queste liste porterà davvero ad avere poi una maggioranza in consiglio comunale. L’ultima modifica alla legge elettorale faceva sperare in una presa di coscienza da parte di tutti che la frammentazione non paga, eppure dalla Pitarelli ai pensionati ognuno ha proposto una sua lista ed espresso un suo candidato. Sarà tutta voglia di contribuire alla cosa pubblica oppure non è che forse ci sia di mezzo anche l’ego smisurato di qualcuno? Caro Romanelli, periamo sia vero quanto lei scrive, cioè che la presenza di così tanti aspiranti sindaci, liste e candidati consiglieri sia un modo per riportare al voto il maggior numero possibile di persone. Personalmente ne dubito e temo che l’eccezionale affollamento di candidati — un nuovo record — altro non faccia che alimentare il clima di disaffezione verso i partiti e la politica.
Il protagonismo — «l’ego», come lei scrive — è di certo un elemento determinante. Del resto chi fa politica ha — anzi, meglio, deve avere — una buona dose di considerazione di se stesso. Il problema appunto, per usare il suo aggettivo, è che tutto ciò non sia «smisurato». Lei cita alcuni nomi: non sono i soli a tentare la sorte in tal senso.
Infine, per quanto riguarda la riforma elettorale, come già rilevato su queste colonne, va ribadito che ha mostrato la corda, ossia la sua sostanziale insufficienza. Vedremo se almeno l’8 maggio con le soglie di sbarramento saprà riportare in consiglio comunale a Bolzano un numero meno esagerato di partiti con un solo rappresentante.
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