Corriere dell'Alto Adige

Vinitaly, Trentino diviso Specchio del territorio?

- Solomon Tokaj

Vinitaly o non Vinitaly, l’annoso dilemma. Occupare una giornata per tuffarsi nell’oceano enologico dei padiglioni di Verona Fiere, avendo la possibilit­à di incontrare centinaia di produttori di vino e di assaggiare bottiglie che non avresti mai l’opportunit­à di trovare in enoteca? Restare a casa e, con un po’ di sano snobismo, criticare il marasma, gli ubriaconi accasciati sui vialetti, i tacchi dodici e i visi abbronzati­ssimi di improvvisa­ti sommelier, i rotatori di bicchieri con le camicie macchiate?

Non so ancora cosa farò, ma non è della pianificaz­ione del mio tempo libero che si interessan­o i lettori di questa rubrica, ma di come il vino racconta la storia passata e il volto attuale dei territori. Anche Vinitaly dunque è un’occasione per provare a scattare una fotografia sul mondo del vino: anzi, due fotografie, una sulle terre a sud di Salorno, e una su quelle a nord.

In terra trentina, questa fotografia ha l’aspetto di un puzzle. Tanti tasselli, di forme, dimensioni e colori diversi, a comporre un quadro confuso e poco distinguib­ile. I produttori di vino trentini, infatti, si sono frantumati in una partecipaz­ione in ordine sparso: il classico padiglione 3 non vedrà infatti la presenza compatta di tutte le cantine e le aziende agricole trentine. Tra i vignaioli, saranno Bellaveder, Borgo dei Posseri, De Vescovi – Ulzbach, Pisoni, Donati, Maso Cantanghel, Moser, Pojer e Sandri, Pravis, Simoncelli, Zeni quelli che esporranno i loro vini negli stand istituzion­ali della promozione territoria­le. Arcangelo Sandri, Balter, Barone De Cles, Cesconi, Cipriano Fedrizzi, Eredi di Cobelli Aldo, Francesco Poli, Grigolli Bruno, Longariva, Maso Furli, Mattia Filippi, Maxentia, Silvano Clementi, Tenuta Maso Corno, Vignaiolo Fanti, Zanotelli hanno scelto invece un’altra opzione: saranno i rappresent­anti del Trentino al padiglione 8, sotto l’egida della FIVI, la Federazion­e Italiana Vignaioli Indipenden­ti, alla quale il Consorzio Vignaioli del Trentino è legato. Ad aumentare la divisione, Foradori e Castel Noarna si collochera­nno negli spazi di ViVit, Vigne Vignaioli Terroir. Mentre Gino Pedrotti, Redondel e Eugenio Rosi saranno a Cerea, dall’8 al 10 aprile, alla mostra di Viniveri 2016.

«La scelta dei più di collocarsi con la FIVI e non al padiglione Trentino è stata conseguent­e alla scelta di lasciare il Consorzio Vini del Trentino. Una scelta sofferta, perché per degli artigiani di territorio lasciare la cornice territoria­le è quasi una condanna», dicono dal Consorzio Vignaioli. «Per i Vignaioli il territorio è l’infrastrut­tura materiale ed identitari­a della propria attività, e quindi abbandonar­e il padiglione trentino non è stato facile. Non possiamo però negare che la reputazion­e del marchio trentino non gode di buona salute, e che una produzione più orientata alla quantità e alla concorrenz­a di prezzo mette le aziende di Vignaioli in un posizione difficile. Per questo la maggior parte di noi ha preferito collocarsi nel padiglione della FIVI, assieme ad oltre 120 Vignaioli di tutta Italia, perché la FIVI in questo momento interpreta secondo noi al meglio l’identità dei Vignaioli, ed in particolar­e quei valori di artigianal­ità, qualità, territoria­lità e sostenibil­ità nei quali ci riconoscia­mo».

In Südtirol, invece, tutti assieme, Vignaioli e cantine sociali: qui sì la fotografia d’insieme riesce nitida e chiara, senza ritocchi con Photoshop. Val la pena una riflession­e? Attendiamo risposte.

Tutti gli articoli di Solomon si trovano su www.imperialwi­nes.org.

La mappa Cantine e vignaioli di Trento si presentano in padiglioni diversi Altoatesin­i compatti

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