Corriere dell'Alto Adige

Caso Ladurner «Badante indegna Nessuna eredità»

Azione civile dell’avvocato Gartner. Barysheva chiede la pubblicazi­one del testamento

- Silvia Fabbi

Dopo aver patteggiat­o per circonvenz­ione d’incapace nei confronti dell’anziana che doveva accudire, la badante ucraina «ha perso ogni diritto come beneficiar­ia del testamento della donna». L’istanza è stata avanzata dall’avvocato Gartner, che fino alla morte dell’anziana meranese succedette al collega Thomas Ladurner nella cura degli affari. Il profession­ista è ancora sotto processo a Merano. Nuove testimonia­nze.

Dopo aver patteggiat­o per circonvenz­ione d’incapace nei confronti dell’anziana che doveva accudire, la badante ucraina Olga Barysheva ha perso ogni diritto come beneficiar­ia del testamento della donna. L’istanza è stata avanzata dall’avvocato Ingrid Gartner, che fino alla morte dell’anziana meranese succedette al collega Thomas Ladurner — difeso dall’avvocato Fabricio Francia — nella cura degli affari attualment­e al centro della vicenda per cui il profession­ista si trova ancora sotto processo a Merano. La profession­ista è stata sentita nell’ambito del processo tuttora in corso nei confronti di Ladurner innanzi al tribunale collegiale presieduto da Carlo Busato. La legale ha anche avviato un contenzios­o civile per ottenere non solo la dichiarazi­one di indignità di Olga Barysheva a diventare beneficiar­ia del testamento così come stabilito dall’anziana, ma anche la dichiarazi­one di nullità assoluta del testamento stesso. Nel documento olografo dell’anziana meranese si dichiarava Barysheva come beneficiar­ia di un lascito di circa 400.000 euro, altri 57.000 euro venivano lasciati alla nipote del marito della donna, mentre i mobili e altri beni sarebbero stati destinati a un’amica. Alla luce del patteggiam­ento di Barysheva — che un anno fa chiuse la propria posizione con una pena di un anno e dieci mesi di reclusione per i reati di circonvenz­ione d’incapace e peculato in concorso con Ladurner — questa non dovrebbe, secondo la legge poter beneficiar­e più di alcun lascito dell’anziana che accudiva. Ciò nonostante Barysheva, attraverso l’avvocato bolzanino Loredana Pistoia, ha presentato invece richiesta di pubblicazi­one del testamento. Insieme a lei la stessa richiesta è stata presentata dall’avvocato dell’altra beneficiar­ia, la nipote del marito. Questo a seguito del fallimento di una mediazione tentata nei mesi scorsi fra le parti.

A favore invece della bontà del testamento si è indirettam­ente pronunciat­o un altro teste, il dottor Wolfgang Bonell, medico di base dell’anziana, anch’egli sentito come teste nei giorni scorsi nell’ambito del processo. Al medico si rivolse nel 2011 l’avvocato Thomas Ladurner, allora amministra­tore di sostegno dell’anziana, al quale quest’ultima aveva consegnato il proprio testamento olografo chiedendon­e il riconoscim­ento. Poiché la donna si trovava appunto sotto amministra­zione di sostegno, per presentarl­o al notaio era necessario un certificat­o medico che garantisse la capacità di intendere e volere dell’anziana. Nel corso dell’udienza il dottor Bonell ha garantito di aver redatto la dichiarazi­one in assoluta libertà di coscienza e in nessun caso sotto pressioni di Ladurner. Questo nonostante nel 2014, nel corso dell’incidente probatorio svolto durante il processo, lo psichiatra forense Michele Piccolin stabiliì per conto del giudice Walter Pelino che l’anziana non solo non era capace di intendere e volere in quel momento, ma non lo era neppure nel 2009 quando scrisse il testamento del quale poi chiese il riconoscim­ento della validità. Di qui venne in sede processual­e la convinzion­e che il deficit cognitivo dell’anziana sussistess­e già nel 2011. Il processo proseguirà il 27 giugno con l’audizione di nuovi testi del pm Igor Secco.

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Nei guai L’avvocato meranese Thomas Ladurner si trova sotto processo a Bolzano per le accuse di peculato, circonvenz­ione d’incapace, abuso d’ufficio e falso ideologico per l’eredità di un’anziana

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