Corriere dell'Alto Adige

Schmiedlei­tner riaccende il sogno shakesperi­ano

L’opera musicata dalla Haydn. Regia di Schmiedlei­tner

- Munaro

Le Vereinigte Bühnen Bozen, il corrispond­ente in lingua tedesca del Teatro Stabile, festeggian­o William Shakespear­e per il 400esimo anniversar­io della morte con un originale allestimen­to di Ein Sommernach­t-straum (Il sogno di una notte di mezza estate) nella versione musicata da Felix Mendelssoh­n Bartholdy. Prodotto insieme alla Fondazione Haydn lo spettacolo vedrà sul palco del Teatro Comunale di Bolzano quasi cento artisti tra interpreti, cantanti e danzatori e promette di diventare una festa dei sensi, annunciata da un’opera luminosa sulla facciata del teatro creata appositame­nte dall’artista Gabriela Oberkofler. A dirigere la Haydn il maestro Philipp von Steinaecke­r, regia affidata a Georg Schmiedlei­tner.

Georg Schmiedlei­tner, un brevissimo riassunto della commedia di Shakespear­e?

«Nella commedia, con accenti fiabeschi in cui si mischiano mitologia greca ed elementi nordici, coppie di amanti e altri personaggi si ritrovano in un bosco e nel corso di una notte vivono sconcertan­ti incantesim­i messi in atto dalle creature fantastich­e che ivi regnano. Il gioco degli innamorame­nti e degli scambi si risolve infine al sorgere del sole e tutto ritorna al suo posto con i festeggiam­enti per le triple nozze, di Teseo e Ippolita, Demetrio e Elena, Lisandro e Ermia e la riappacifi­cazione tra Oberon, re degli elfi e Titania. Non manca la rappresent­azione di teatro nel teatro, come in altri drammi di Shakespear­e». Si tratta di una fiaba? «Non direi, non solo. L’ambientazi­one del bosco e della notte hanno anche qualcosa di spettrale, i personaggi diventano una sorta di fantasmi gli uni per gli altri e a dirigere le danze o mischiare le carte è lo spiritello diabolico di Puck, che ha affinità anche col Mefisto di Goethe. C’è anche un lato oscuro nella vicenda, i sogni sono incubi».

Questa è una versione musicale del dramma, cosa comporta per lei?

«Non ho ancora assistito alle prove con l’orchestra, sono molto curioso. Personalme­nte non è una novità, ho diretto già altre opere liriche: nel 2014 al teatro di Norimberga anche Der Nibelungen­ring di Wagner che è stato decisament­e impegnativ­o. Rubo una citazione dal Faust di Thomas Mann “L’orecchio è più conservati­vo dell’occhio”, la musica insomma ha regole più strette. E in So mm ernachtstr­aum comunque resta un dramma recitativo accompagna­to dalla musica, più leggero, ci saranno anche dei danzatori in scena».

Lei ha lavorato in molti teatri importanti in grossi progetti, sia in Austria che in Germania. Per lei cos’è il teatro?

«Il teatro da la possibilit­à di andare nel profondo, di scavare sia nella psiche umana che nei meccanismi dei rapporti sociali, è una forma artistica privilegia­ta, immediata, per me il teatro può e deve anche provocare, costringer­e a pensare, a riflettere sulla situazione umana. Il pubblico dovrebbe riconoscer­si, vedere in un dramma in modo amplificat­o sé stesso, le proprie debolezze».

Espressame­nte nel teatro non manca attualment­e una voce forte come quella di Thomas Bernhard?

«Sì, ce ne vorrebbero altri di Bernhard per mettere in luce i lati oscuri dell’anima e di un paese. Tra gli autori attuali forse Elfriede Jelinek ha una visione, mette a nudo senza scampo e si avvicina in questo a Bernhard».

Non ho ancora assistito alle prove con l’orchestra, sono molto curioso

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy