EFFETTO BOLZANO PIÙ SVP CHE RENZI
L’appuntamento elettorale di Bolzano al momento è fuori dai radar dell’attenzione politico-mediatica nazionale. Si parla molto di più — e direi giustamente — del Brennero. Per quanto riguarda il voto, tutta l’attenzione è invece concentrata sulle grandi città chiamate alle urne nel mese di giugno. Per quanto in Italia la tendenza politica sia solitamente di seguire ogni stormir di fronda in qualsiasi angolo del Paese per ricavarne auspici benevoli o malevoli secondo i vari punti di vista, è davvero difficile che le comunali di Bolzano risultino un test per il governo Renzi. Troppo piccolo, del resto, il bacino elettorale e soprattutto troppo atipico per la sua composizione etnico-partitica, per la presenza non solo di popolazione italiana ma anche tedesca e dell’Svp.
Come non bastasse, si vota domenica prossima — noi viaggiamo spesso per contro nostro — mentre Napoli, Roma, Milano, Torino e altre città italiane hanno ancora un mese pieno a disposizione visto che si va in scena il 5 giugno. Sono in tali comunimetropoli che si può eventualmente capire qualcosa di più circa possibili tendenze nazionali, considerato soprattutto l’impegno politico che i vari leader hanno speso puntando su questo o quello. Anche se, come regola generale, non è mai opportuno enfatizzare troppo un voto locale trasformandolo in voto nazionale, quasi che ogni chiamata alle urne per eleggere il sindaco altro non sia che una sorta di giudizio di Dio sulla sorte di Renzi o chi per lui. Dopo di che, anche all’indomani della consultazione elettorale bolzanina ci saranno a Roma ragioni valide per gioire da parte di qualcuno e dispiacersi da parte di altri. Il tutto però dentro il limite preciso di un voto locale in una piccola e molto speciale città del Nord.
L’appuntamento di domenica, dunque, sarà un test veritiero solo per la politica locale. In effetti nessuno dei partiti «italiani» o comunque nazionali che hanno a Roma la loro sede centrale si trovano a Bolzano con forza, numeri o leader da poter incidere sulla situazione locale. A ben guardare — ma solo per gli effetti politici più che per i numeri, vista la riforma elettorale in atto con premio di maggioranza e abolizione del Senato che toglieranno comunque peso alla Volkspartei — il dato di maggior rilievo sarà legato alla Svp. Non tanto per i voti in più o in meno che avrà — nel capoluogo è pur sempre minoritaria — quanto per le scelte che potrà fare dopo l’8 maggio.