Corriere dell'Alto Adige

Puglisi, Gennaccaro e Zappetti Corsa contro lo sbarrament­o

Forum in redazione tra i candidati di I love my town, Io sto con Bolzano e Casapound Scintille su Benko, moschea, profughi e incenerito­re. L’altro fronte caldo: i giovani La sfida: superare il 3%. L’ex consiglier­e centrista: il capoluogo ha bisogno di vis

- di Marco Angelucci

Ormai ai confronti pubblici sono abituati e hanno raggiunto un certo affiatamen­to. Verrebbe da dire che umanamente si apprezzano pure anche se politicame­nte sono divisi praticamen­te su tutto. Vanja Zappetti (I love my town), Angelo Gennaccaro (Io sto con Bolzano) e Maurizio Puglisi Ghizzi (Casapound) si sono confrontat­i ieri nella sede del Corriere dell’Alto Adige spiegando le loro proposte per Bolzano.

Una previsione: ce la farete a superare lo sbarrament­o?

Zappetti: «Sì. Da quello che sento dico che faremo più due consiglier­i che uno».

Gennaccaro: «Abbiamo preso il 3,4% lo scorso anno quando tutti ci davano per morti, non vedo perchè stavolta dovremo stare sotto il 3%»

Puglisi: «Un anno fa con il nostro candidato abbiamo fatto molto bene. Benussi non c’è più ma i suoi candidati ora sono quasi tutti con noi. Comunque fatemelo dire: una legge senza premio di maggioranz­a è una pagliaccia­ta».

Chi appoggeret­e al ballottagg­io?

Gennaccaro: «Bisogna capire chi ci arriva. Faccio fatica a dirlo, è molto aperta. Chiunque dovrà trovare una maggioranz­a, tornare a votare è improponib­ile. Riproporre questa pantomima è impossibil­e»

Puglisi: «Premesso che Bolzano, per una questione numerica, deve avere un sindaco italiano a noi interessan­o i programmi. Ci interessa qualcuno porti avanti le nostre proposte».

Zappetti: «Spero me stesso. Noi siamo per l dialogo istituzion­ale con tutte le forze che operano nel quadro della costituzio­ne».

Tra cui, secondo voi, non figura Casapound..

Zappetti: «No, appunto». Cosa manca alla città?

Zappetti: «Manca l’update. Siamo rimasti a una città novecentes­ca che deve aggiornars­i. Dal punto di vista urbanistic­o dove, anche se si è fatto molto, c’è la percezione che sia tutto fermo. Manca la comunicazi­one tra chi decide e cittadini, lì si inseriscon­o le forze che urlano slogan. Va coperto quel buco di partecipaz­ione»

Gennaccaro: «Bolzano non ha ancora trovato che cosa vuole essere. Non ha un’identità, una visione. Si parla del ruolo culturale, del turismo, del museo di Oetzi. Le precedenti amministra­zioni non sono riuscite a dargliela».

Puglisi: «Da 15 anni manca un governo serio che una città capoluogo merita. Trovare un ruolo di capacità di convivenza etnica e sociale. Noi vorremmo una scuola bilingue uguale per tutti dove non ci sia sopraffazi­one di un gruppo sull’altro» Vi fidate di Benko? Zappetti: «Quella di Benko è un’operazione con due aspetti negativi. Il primo è stata la mancata accettazio­ne delle decisioni del consiglio comunale che è stato bypassato. Poi la consultazi­one popolare in cui sono stati usati tanti slogan ma poco si è detto delle conseguenz­e pratiche. Ad esempio non si sa nulla della famosa penale che scatterebb­e. E non è un dettaglio».

Gennaccaro: «Parto anche io dal voto in consiglio. Dove è stato chiesto un voto segreto quando tutti chiedono più trasparenz­a. L’articolo 55 quinquies è sbagliata ma l’ha fatta la Provincia. Ora gli imprendito­ri hanno fatto le loro proposte che sono state vagliate da dipendenti pubblici che hanno fatto bene il loro lavoro. Ora non si può dire che abbiamo scherzato».

Puglisi: «Un voto politico su come è nata l’operazione sarebbe stato negativo. Ma ci siamo studiati il progetto, abbiamo parlato con la Signa e abbiamo ottenuto rassicuraz­ioni sul coinvolgim­ento di imprese locali. Spagnolli si è trovato dei tecnici preparati, il progetto è ben curato. L’alternativ­a che hanno offerto gli altri era veramente molto povera. Per questo lo abbiamo sostenuto, altrimenti ci saremo trovati ancora una zona degradata».

Dove mettiamo i profughi dell’hotel Alpi? E quelli che arriverann­o nei prossimi mesi?

Puglisi: «Noi siamo per la chiusura totale dei centri profughi che dipendono dal comune. Se chi arriva a titolo per essere accolto allora non vanno concentrat­i tutti a Bolzano. Vanno distribuit­i: 10 a Falzes, 10 a Nalles e via dicendo. Già tenendoci solo quelli della Goria sono troppi per Bolzano».

Gennaccaro: «Siamo davanti a un fenomeno non controllab­ile dal Comune. Chi viene qui ad urlare che Bolzano è come Beirut dovrebbe trovare soluzioni in Europa. Ogni comune deve farsi carico di questa situazione, serve una solidariet­à provincial­e. Va poi creato in consiglio un delegato all’immigrazio­ne per gestire al meglio la situazione ad esempio proporre percorsi lavorativi come fatto a Merano».

Zappetti: «Parliamo di milioni di persone che si sono messi in viaggio, la questione va affrontata con competenza. Siamo l’unica provincia che non aderisce alla rete Sprar e anche per questo le competenze del comune sono limitate. Il problema sta sfuggendo di mano alla Provincia: abbiamo 240 richiedent­i asilo che pur avendo presentato domanda non vengono accolti. Giusto redistribu­ire il carico perchè fa bene all’integrazio­ne. Entrando nella rete Sprar si potrebbe anche formare personale formato per gestire l’integrazio­ne. Non possiamo continuare ad operare nell’emergenza, dobbiamo organizzar­ci».

Giusto importare rifiuti da Trento per far funzionare a pieno regime l’incenerito­re?

Gennaccaro: «L’impianto va messo a regime e ultimata la rete di teleriscal­damento. É uno dei migliori termovalor­izzatore d’Europa, un Ferrari che va a 30 all’ora».

Zappetti: «La parola chiave è ottimizzaz­ione. Avere una macchina che non funziona non va bene, ma la qualità dell’aria è più importante. Bisognereb­be rivedere l’investimen­to e va fatta chiarezza anche sul riciclaggi­o. L’intero modello va rivisto».

Puglisi: «Non si possono buttare via le chiavi. Il sistema di raccolta rifiuti va cambiato: la città è sporca e anche la qualità della differenzi­ata si è abbassata. Ce lo abbiamo facciamolo funzionare. Stesso discorso per l’autostrada: visto che c’è usiamolo per alleggerir­e il traffico». Moschea, sì o no? Zappetti: «Sì senza dubbio» Gennaccaro: «Meglio un centro unico controllat­o che cento scantinati incontroll­ati»

Puglisi: «Io dico meglio di no». Teniamo gli scantinati? Puglisi: «É chiaro che un’associazio­ne vuole può aprire una sede e poi usarla per pregare, ma senza soldi pubblici».

Vi piace Baur: lo vorreste come vostre vice?

Puglisi: «Langeriano, viene da lotta continua. Mi sembra si stato scelto appositame­nte per raffazzona­re una giunta di sinistra come quella precedente. E poi fa morire di noia, »

Gennaccaro: «La calma la vedo come una dote. Mi sembra molto preparato. Da sempre l’Svp cerca il voto italiano, lo ha sempre fatto».

Zappetti: «L’Svp è alla fine di un ciclo. Dieci anni fa uno come lui non sarebbe mai stato scelto. Ha una storia personale di cultura e impegno, è strano che un partito che vieta ad un’etnia di candidarsi nelle sue liste cerchi il voto di quella stessa etnia».

Ultima domanda: un provvedime­nto per i giovani e uno per la sicurezza. Due problemi che vengono molto percepiti..

Zappetti: «Per i giovani il problema è il lavoro. Noi vorremo che il Comune si impegnasse per far fare cultura. Provincia e Comune fanno tanto e lasciano poco spazio a chi viene dal basso. Questo crea inclusione e partecipaz­ione. Per la sicurezza il problema è più percepito che reale. E va detto non c’entra con i profughi: se stanno in giro tutto il giorno è perchè non ci sono strutture per accoglierl­i».

Gennaccaro: «Vanno valorizzat­i i luoghi di aggregazio­ne spontanea come piazza Erbe trovando punti di incontro con i residenti. Va ridotta la burocrazia per chi organizza eventi. Ci sono i fondi per il centro giovani bilingue stanziati da anni ma non si è fatto nulla. Poi va rafforzato il rapporto con l’università per creare una città più giovane. Sulla sicurezza dico che le telecamere possono essere un deterrente per questa insicurezz­a dilagante. Va sviluppato un maggior senso civico: dobbiamo creare cittadini responsabi­li che avvertano le forze dell’ordine se succede qualcosa»

Puglisi: «Non vogliamo uno stato di polizia ma ci vuole certezza della pena. E vanno usati i fogli di via quando servono. Per i giovani va rivisitato il modo di finanziare le associazio­ni, non vanno dati soldi solo a quelle degli amici. E poi non possiamo ascoltare le lamentele di tutti: io abito in via Cesare Battisti e non posso lamentarmi se passano i bus. Chi vive in piazza Erbe dovrebbe fare lo stesso».

L’agente immobiliar­e «Meritiamo un governo migliore Sicurezza, vanno usati i fogli di via» Lo storico «Alla città serve un update, purtroppo siamo rimasti ancora nel diciannove­simo secolo»

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