Corriere dell'Alto Adige

«Pompieri, allievi stranieri per integrare»

Diverse le adesioni di giovani. Da domani simposio internazio­nale a Candriai

- F. P.

TRENTO Formazione, educazione, integrazio­ne. Sono le parole d’ordine al centro del simposio internazio­nale cui parteciper­anno rappresent­anze degli allievi Vigili del fuoco di 13 Paesi europei più la Russia. Oltre 120 giovani si riuniranno da domani a sabato al Centro formativo Aerat di Candriai, sul monte Bondone: è la prima volta che l’evento, a cadenza biennale, si tiene in Italia. Tra i 1400 allievi trentini si contano anche presenze straniere: per il presidente della Federazion­e dei vigili del fuoco volontari, Alberto Flaim, la loro partecipaz­ione può essere «un’importante occasione di integrazio­ne e conoscenza reciproca».

Gli allievi Vigili del fuoco sono una presenza strutturat­a in Italia soltanto in Trentino-Alto Adige e Val d’Aosta, ma a loro è delegata la sorveglian­za ordinaria dei territori al di fuori del capoluogo. Le attività sono aperte a giovani tra i 10 e i 18 anni, dei quali «circa la metà, raggiunta la maggiore età, sceglie di entrare nel Corpo nazionale in servizio permanente» sottolinea Flaim.

Il simposio sarà l’occasione per condivider­e «prospettiv­e e problemati­che comuni» a molte nazioni europee. Si parlerà della gestione della transizion­e da allievi a vigili del fuoco e dell’eventualit­à di abbassare l’età di ammissione ai sei anni di età. «Comportere­bbe uno sforzo da parte nostra in termini di nuove modalità di approccio ai ragazzi — spiega Flaim — ma è l’occasione per creare, se non futuri vigili del fuoco, almeno futuri cittadini consapevol­i».

Il tema al centro del dibattito, però, è un altro. «In Trentino abbiamo deciso, dieci anni fa, di modificare lo statuto della Federazion­e dei vigili del fuoco volontari, permettend­o la partecipaz­ione anche a chi non ha cittadinan­za italiana» chiarisce Mauro Donati, direttore della Federazion­e. In un periodo di grandi migrazioni «anche vigili del fuoco possono giocare un ruolo importante nell’integrazio­ne». Alla domanda su quanti siano gli allievi stranieri in Trentino, Donati non sa rispondere: «Non abbiamo dati al riguardo, volutament­e. Non riteniamo che la nazionalit­à debba essere una variabile da considerar­e e su cui distinguer­e».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy