Pan rilancia: ci batteremo ancora Pinzger: non abbiamo convinto
Pinzger: non abbiamo convinto la gente sul valore del piano di sviluppo
«Continueremo a batterci per essere una terra aperta, anche se non abbiamo convinto la popolazione» è stato il commento di Stefan Pan all’esito del referendum sull’aeroporto. Delusi anche gli albergatori: «Un aeroporto gestito dalla mano pubblica sarebbe importante per l’Alto Adige» ha detto Manfred Pinzger, presidente dell’Hgv.
Delusione all’interno del mondo dell’economia altoatesina per l’esito del voto del referendum.
«Vogliamo essere una terra aperta — ha commentato Stefan Pan, presidente di Assomprenditori — continueremo a batterci per questo. La raggiungibilità è un elemento centrale per un territorio connesso con il mondo e al centro dell’Europa e un aeroporto efficiente è un fattore in questo contesto, proprio come le autostrade digitali o le reti stradali e ferroviarie. Continueremo ad impegnarci per un Alto Adige raggiungibile e aperto e continueremo a farlo attraverso un dialogo che evidenzi rapporti e legami spesso nascosti. La raggiungibilità favorisca la creazione di valore e quindi le prestazioni sociali. Sviluppo economico e welfare non si escludono a vicenda. Vero invece il contrario: lo sviluppo economico garantisca le prestazioni sociali. Un altro di questi legami è quello tra filiere corte e reti più ampie. Abbiamo bisogno di entrambi».
Delusi anche gli albergatori: «Siamo molto dispiaciuti del risultato del referendum sul concetto di sviluppo dell’aeroporto di Bolzano — ha sottolineato Manfred Pinzger, presidente dell’Hgv — restiamo tuttavia convinti che un aeroporto gestito dalla mano pubblica sarebbe importante per l’economia dell’Alto Adige». Interviene anche il direttore Thomas Gruber: «Vogliamo ringraziare tutti i sostenitori per il grande impegno — ha dichiarato Thomas Gruber, direttore Hgv a questo proposito — nonostante le forze collettive però non siamo riusciti a convincere una maggioranza del piano di sviluppo e del concetto di finanziamento dell’aeroporto».
Anche Claudio Corrarati (Cna) si dice dispiaciuto e accetta però l’esito della consultazione popolare: «Bisogna rispettare il voto che va interpretato come un’opinione contraria non solo al finanziamento pubblico allo scalo, ma anche come un no all’aeroporto stesso — dice — evidentemente ha avuto la meglio la paura dell’impatto ambientale, anche se dico che lo scalo potrebbe ora essere gestito da un privato e quindi in questo senso non si sarebbe vinta la guerra ma solo una battaglia. Ma al di là di questo, ora dobbiamo porci degli interrogativi e chiederci dove vogliamo andare per avere un’economia competitiva per cui dobbiamo essere raggiungibili e se non vogliamo esserlo con l’aereo, dobbiamo cercare adesso altri modi».
Interviene anche Philipp Moser, presidente di Swr-ea (Wirtschaftsring): «Questo chiaro risultato dimostra che non siamo riusciti a chiarire il rapporto tra lo sviluppo economico e lo sviluppo dell’Alto Adige — dice Moser — un successo economico è necessario per garantire i posti di lavoro e crearne nuovi. Solo allora possono essere generati un gettito fiscale e un valore aggiunto per l’Alto Adige».
Corrarati (Cna) «Se arrivano i privati l’impatto potrebbe essere peggiore»