BOCCIATO LO SCALO, FUORI LE IDEE
Vittoria netta, da rispettare, sperando che tutte le considerazioni ecologico-economiche a favore del no fossero fondate. Però per una persona anziana e non proprio in gran forma fisica — come me — e per chi ha qualche handicap di movimento per i motivi più vari era bello e comodo andare all’aeroporto, fare il check-in, consegnare la valigia e ritirarla a Roma ma soprattutto a New York, Tokio, il Cairo, Dublino, Parigi, senza altre sfacchinate con i bagagli (tutti viaggi fatti realmente da normali cittadini non particolarmente benestanti) senza frettolosi e stressanti trasbordi da auto private, taxi, pulmini, bus, treni, navette, soggiorni in albergo per non perdere partenze o coincidenze in orari disumani, con relative spese e stress. Pazienza. Niente aeroporto a Bolzano. Ma almeno i collegamenti con gli aeroporti più vicini
Antismog La Provincia potrebbe incentivare l’acquisto di mezzi di trasporto ibridi
si rendano subito un po’ più semplici, economici, frequenti, veloci.
O anche per questo occorre un referendum?
E soprattutto si metta mano ai grandi inquinatori della città o almeno ai loro effetti sulla qualità dell’ambiente, mille volte superiori a quelli dell’aeroporto: autostrada, riscaldamento (spesso anche pubblico), circolazione di mezzi inquinanti (spesso pubblici anch’essi), traffico congestionato al minimo accenno di pioggia. E quindi subito una circonvallazione seria, la galleria Nord, modernizzazione e aumento dei collegamenti via rotaia e su gomma più puliti, ripristino di corse ferroviarie dirette per Milano e così via. Per cominciare i soldi risparmiati nel caso dell’aeroporto potrebbero forse essere impiegati per incentivare in modo veramente sostanzioso e quindi efficace anche l’acquisto di mezzi di trasporto privati ibridi, elettrici e, fra un po’, alimentati da celle ad idrogeno, che già esistono e, almeno a Bolzano, dispongono perfino di un distributore.