Corriere dell'Alto Adige

Invitata per un drink: violentata

L’accusa: ragazza forzata a un rapporto con un coltello. La difesa: nessuna costrizion­e

- Marta Romagnoli

TRENTO Una serata passata in discoteca con le amiche, un passaggio offerto da un conoscente di un conoscente, poi il drammatico epilogo. È successo nel 2014 a una ragazza, all’epoca dei fatti appena maggiorenn­e: sarebbe stata violentata da un 21enne che avrebbe conosciuto fuori dal locale.

I fatti risalgono al dicembre del 2014; la triste vicenda ora finirà a processo. Tutto sarebbe successo in val di Fiemme. La giovane sarebbe andata in discoteca con delle amiche per trascorrer­e una serata tra balli, musica e divertimen­to. All’esterno del locale, nelle prime ore del mattino (attorno alle 5), avrebbe incontrato un 21enne di origini rumene, di fatto uno sconosciut­o, ma che sarebbe stato riconosciu­to dalla giovane come un conoscente di un conoscente. Da lui avrebbe accettato un passaggio in macchina a casa. Lo avrebbe seguito nel suo appartamen­to, dove forse il giovane le avrebbe detto di dover recuperare le chiavi dell’automobile e con la scusa di un drink. Ma una volta nell’appartamen­to gli avveniment­i sarebbero precipitat­i.

Un drink ci sarebbe effettivam­ente stato, forse anche con la presenza di un amico del 21enne, che poi sarebbe andato a dormire. Poi la terribile vicenda, in relazione alla quale la difesa del giovane uomo nega ogni cosa. Secondo la versione dell’accusa la ragazza sarebbe stata violentata: in principio l’uomo le avrebbe bloccato le braccia con le mani, spogliata di forza e costretta a un rapporto completo. Poi alla giovane sarebbe stato puntato un oggetto tagliente alla gola e lei sarebbe stata forzata a un rapporto orale e ancora a un rapporto vaginale. La giovane sarebbe rimasta nella casa dell’uomo circa due ore in totale, poi avrebbe chiamato la mamma chiedendol­e di venire a prenderla.

Solo alle amiche avrebbe trovato il coraggio di confessare la terribile storia: sarebbero state loro a convincerl­a a parlare con i genitori e le forze dell’ordine (che avrebbero perquisito l’appartamen­to) e a recarsi all’ospedale.

Una terribile storia che ha visto l’udienza preliminar­e

In Aula Giuseppe Pontrelli rappresent­a l’uomo Marcello Paiar è il legale della giovane

concluders­i con un rinvio a giudizio. La prima udienza si terrà in tribunale a Trento. Il 21enne è accusato del reato di violenza sessuale. A difenderlo in Aula sarà l’avvocato Giuseppe Pontrelli, mentre a rappresent­are la ragazza sarà l’avvocato Marcello Paiar.

Pesanti le accuse mosse al giovane, ancora tutte da dimostrare. Netto il rigetto di ogni accusa da parte della difesa. Secondo questa linea non ci sarebbe stata costrizion­e alcuna. Non ci sarebbero, sempre secondo la tesi della difesa, evidenze dell’uso di un oggetto tagliente e la ragazza avrebbe scelto di seguire a casa l’uomo nonostante i consigli contrari delle amiche. Poi se ne sarebbe pentita. Una triste storia che vede protagonis­ti dei giovani, una serata che è passata dalla spensierat­ezza al dramma. Ora alla giustizia il compito di dirimere questione.

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(Foto Rensi) Spaventata La vittima di una violenza cerca di difendersi e contestual­ment e si copre il volto con una mano

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