Corriere dell'Alto Adige

«Giustizia in conflitto d’interessi» Chiesta un’ispezione ministeria­le

Fraccaro: «Il giudice di Durnwalder e il presidente della Sad sono fratelli»

- Sil. Fa.

Un’ispezione del Ministero della Giustizia Andrea Orlando al tribunale di Bolzano, per verificare «un potenziale conflitto d’interessi» relativo al giudice Ivan Perathoner. La chiede il deputato del Movimento Cinque Stelle Riccardo Fraccaro, che ha presentato ieri un’interrogaz­ione che ha come oggetto il recente processo relativo all’utilizzo del fondo riservato da parte dell’ex Landeshaup­tmann Luis Durnwalder. La denuncia riguarda il rapporto di parentela fra il giudice del collegio giudicante e il presidente della Sad Christoph Perathoner, società per cui Durnwalder ora opera come consulente.

«Il processo si è concluso da poco con l’assoluzion­e dell’ex presidente. Ma c’è un elemento che getta sull’intero procedimen­to giudiziari­o una luce sinistra, quella del potenziale conflitto di interessi: Durnwalder è collega in affari con il fratello di uno dei giudici del processo sul fondo riservato, Ivan Perathoner. Un legame indiretto, certo, ma che tuttavia a nostro avviso avrebbe dovuto indurre Perathoner ad astenersi dal caso in questione» ha sottolinea­to Fraccaro nella sua interrogaz­ione.

«Il giudice Ivan Perathoner, membro del collegio giudicante chiamato a esprimersi nel corso del processo, è il fratello di Christoph Perathoner, presidente della sezione Svp di Selva Val Gardena, ma soprattutt­o presidente di Sad Trasporto Locale Spa, società concession­aria di numerose linee di bus, treni e funivie del trasporto pubblico in provincia di Bolzano. Una società di cui fa parte lo stesso Durnwalder, che dal 13 aprile scorso è ufficialme­nte collaborat­ore del cda. Il legame indiretto riguarda il fatto che Durnwalder è collega d’affari del fratello di uno dei giudici del processo. Sollevare dubbi di legittimit­à è il minimo: il codice di procedura penale impone infatti che il giudice non abbia alcun interesse personale diretto o indiretto nella vicenda processual­e sulla quale deve pronunciar­si. In caso contrario, ha l’obbligo di astenersi. In particolar­e, l’articolo 36 prevede l’obbligo di astenersi in presenza di gravi ragioni di convenienz­a, ipotesi che in questo caso sembrerebb­e configurab­ile, considerat­i i legami esistenti tra il fratello del magistrato e l’imputato» precisa Fraccaro. «Legami che stando alle notizie di stampa — prosegue il deputato M5S — paiono essere disinvolti e non occasional­i, favoriti anche da eventi mondani: come quando nell’ottobre 2013 Christian Perathoner ha inaugurato il suo studio legale con un galà a cui erano presenti il fratello Ivan Perathoner e lo stesso Durnwalder. È la commistion­e dei poteri, che in Alto Adige raggiunge il parossismo, ad alimentare il conflitto di interessi, vera e propria piaga della nostra democrazia» conclude Fraccaro.

«A qualcuno non piace che io sia stato assolto, così si cerca a tutti i costi di mettermi comunque in cattiva luce. Io non vedo alcun conflitto d’interessi anche perché Perathoner alla Sad non l’ho mai incontrato» replica pronto Durnwalder. «Per me è assurdo, sarebbe come dire che Brandstätt­er non può difendermi perché conosce alcuni membri del tribunale» conclude Durnwalder.

L’ex Landeshaup­tmann A qualcuno non piace che mi abbiano assolto, perciò cercano di mettermi in cattiva luce

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