Corriere dell'Alto Adige

IL MERCATINO SUL TALVERA E LA MERCE SENZA QUALITÀ

- Fabrizio Conci,

Ho avuto modo di passeggiar­e al mercatino delle pulci che si tiene lungo le passeggiat­e del Talvera ogni primo sabato del mese. L’idea in sé è buona: garantire un piccolo commercio che consenta il riciclo delle cose da noi considerat­e superflue. Ma qui sta il problema: sulle bancarelle, a mio umile avviso, dovrebbero essere messe in vendita oggetti riciclabil­i, non da bidone della spazzatura. Ho avuto modo di vedere diversi mercatini in altre città — Trento, Bologna, per non parlare di quello stupendo di Piazzola sul Brenta — ma il nostro mette davvero tristezza: vedo oggetti che non meritano dieci centesimi. Peccato, perché con la precedente gestione il livello (qualitativ­o, ma anche organizzat­ivo) era nettamente superiore. Ritengo che il mercatino abbia il diritto di vivere e che svolga anche un’utile funzione sociale, però dovrebbe salvaguard­are il proprio livello, altrimenti corre il rischio di perdere la «clientela» storica. E sarebbe davvero un peccato.

Certamente non è necessario raccomanda­re che le indagini sui casi di bracconagg­io ai danni di animali che dovrebbero essere tutelati al massimo grado siano condotte con grande attenzione e scrupolosi­tà; sollecitia­mo chi ne ha il potere affinché moltiplich­i le risorse utili a ripristina­re lo Stato di diritto, almeno in campo ambientale. Vorremmo che il o i colpevoli fossero al più presto individuat­i e condannati alla massima pena prevista dalla legge, anche per dare l’esempio che la legge c’è e punisce puntualmen­te, o perlomeno prima che gli ultimi Caro Conci, a un bel po’ di tempo che non vado al mercatino lungo la Passeggiat­a del Talvera. Non ho dunque alcuna esperienza diretta di quale sia la vera situazione attuale, né posso fare raffronto con quanto presentato nella precedente gestione. Mi affido perciò alla sua descrizion­e, anche se davvero mi auguro non sia esposta merce usata che dovrebbe essere destinata, come lei scrive, al bidone della spazzatura.

Certo, se si tratta di «mercatino delle pulci» allora quel che viene presentato ha già un destino nel suo stesso nome. Credo comunque, poiché sono pur presenti persone alla ricerca di tali oggetti, che di un simile mercatino vi sia pur bisogno anche nella nostra «ricca» Bolzano. Ma forse — almeno a mio parere — la sua collocazio­ne fisica sulle Passeggiat­e del Talvera non è quella più consona.

Dorsi superstiti diventino simulacri da museo. Troppo spesso le istituzion­i preposte al controllo lasciano pronunciar­e, senza intervenir­e, frasi a dir poco scorrette che esaltano e giustifica­no il bracconagg­io come azione di legittimo intervento, anche se illegale, da parte di talune categorie economiche che si sentono danneggiat­e dagli orsi. Gli eventuali danneggiam­enti, se effettivam­ente riconducib­ili agli orsi, sono puntualmen­te risarciti per cui non sono necessarie altre forme di rivalsa. Inneggiare o giustifica­re il bracconagg­io è apologia di reato e come tale va punito severament­e. La pratica dei bocconi avvelenati è, purtroppo, un tristissim­o fenomeno illegale, tuttora molto presente in Italia, che mira a eliminare gli animali, selvatici o domestici, considerat­i «rivali» dell’attività venatoria. Pochi, pur conoscendo i fatti, osano testimonia­re per timore di eventuali ritorsioni: questa complice reticenza si definisce omertà. Meglio stroncare sul nascere determinat­e perfide e arrischiat­e abitudini.

Francesco Mongioì, Comitato orso Trentino

e altre sette firme

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