Gli stipendi dei primari, resta la deroga
La giunta stralcia quasi tutta la legge omnibus ma tiene in piedi l’articolo che consente di derogare al tetto degli stipendi per i primari. «A noi servono medici bilingui e dunque dobbiamo pagarli di più» fa notare il presidente della giunta Arno Kompatscher. La deroga avrà valore retroattivo ma rimarrà in vigore solamente fino a fine anno, poi sarà valido il tetto nazionale di 240.000 euro.
Ieri in consiglio regionale avrebbe dovuto essere il grande giorno di Arno Kompatscher. Il presidente altoatesino — dopo la sconfitta nel referendum sull’ampliamento dell’aeroporto — si è consolato con la nomina a governatore regionale. La vicepresidenza — come previsto dalla staffetta decisa a inizio legislatura — è passata a Ugo Rossi che però ha ottenuto 38 voti contro i 39 di Kompatscher. L’uno potrebbe essere quello di Walter Kaswalder a cui era stata promessa la vicepresidenza del consiglio andata poi a Lorenzo Ossanna. Ma l’ex sindaco di Vigolo Vattaro nega. «A differenza di Rossi io sono uno di parola. Faccio parte della maggioranza e quindi voto con la maggioranza» chiarisce Kaswalder che in aula ha usato toni durissimi nei confronti del Pd. «Dicono che io sono borderline perchè mi sono astenuto sull’omofobia ma l’Svp che è in maggioranza ha approvato l’altro giorno un ordine del giorno di Urzì sulla famiglia naturale. Questo è lo spirito del Patt, io rispetto lo statuto. L’assessora (Violetta Plotegher ndr) che vota contro la giunta andrebbe sfiduciata» attacca Kaswalder secondo cui andrebbe reciso «il cordone ombelicale con Roma che è devstante per il Trentino». Kaswalder ha preso di mira la politica di accoglienza del governo giustificando le misure prese dall’Austria al Brennero. «Che cosa farebbe lei — ha domandato a Kompatscher — se fosse austriaco?». L’ex sindaco di Vigolo se la prende con i migranti che dovrebbero pagare il biglietto del traghetto, con i troppi orsi e con le mafie che gestiscono i centri di accoglienza, contro Schelfi e Fracalossi «che hanno distrutto la cooperazione trentina». «Trasferirò i miei risparmi dalle rurali alle Raiffeisen, gli altoatesini sono più svegli». A sentire Kaswalder la giunta Rossi ha fallito su tutta la linea. «Non c’è più sicurezza , ridete ma non vi rendete conto di quello che c’è fuori» aggiunge Kaswalder assicurando che voterà con la maggioranza.
Una dichiarazione di lealtà che serve a poco. Il Pd ha già lasciato l’aula in segno di protesta e il capogruppo Alessio Manica chiede un segnale al Patt. Tocca quindi all’assessore Michele Dallapicolla prendere le distanze da Kaswalder. «Le sue critiche vanno ascoltate ma è una posizione personale. Il Pd apprezza ma chiede comunque la testa di Kaswalder: «Con queste dichiarazioni non è più borderline ma si è chiamato fuori dalla maggioranza. Se la maggioranza è sotto il giogo devastante del Pd scelga altre strade. Invece di annunciare mozioni di sfiducia per la Plotegher si dimetta dalla presidenza della prima commissione dove è stato eletto grazie ai voti del fastidioso Pd».
Il presidente della giunta Ugo Rossi fa buon viso a cattivo gioco ma invita Kaswalder a riflettere. «Ognuno è libero di avere le proprie idee e io le rispetto anche se non le condivido. Ma Kaswalder ha espresso idee opposte al programma di governo provinciale. Se non si sente dentro quel programma dovrebbe trarne le conseguenze in serenità».