«Bus a idrogeno Widmann e Jellici da condannare»
Schülmers: Widmann e Jellici da condannare. La difesa: test necessari
Il procuratore della Corte dei Conti di Bolzano Robert Schülmers contesta all’ex assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann e al suo ex direttore di dipartimento dell’epoca Gianfranco Jellici un danno erariale di 171.000 euro in relazione ai tre bus a idrogeno che furono mantenuti in servizio nonostante non funzionassero a dovere.
BOLZANO Sarebbero responsabili di aver mantenuto in servizio tre autobus a idrogeno nonostante fosse evidente che i mezzi — donati nel 2008 dal Ministero dell’Ambiente alla Provincia a scopo sperimentale — non funzionavano a dovere. Per questo il procuratore della Corte dei Conti di Bolzano Robert Schülmers contesta all’ex assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann e al suo ex direttore di dipartimento dell’epoca Gianfranco Jellici un danno erariale di 171.000 euro. I mezzi furono utilizzati fra il 2008 e il 2012 dalla Provincia Autonoma di Bolzano.
Secondo l’accusa, sostenuta in giudizio dal procuratore della Corte dei Conti Robert Schülmers, i tre autobus della Sad si rivelarono ben presto inadatti allo svolgimento del servizio in Alto Adige, in particolare a causa dei consistenti dislivelli montani da percorrere. I mezzi furono sperimentati prima nel parco di Fanes-Senes-Braies e come servizio navetta per la funivia dell’Alpe di Siusi, ma già in questa fase rivelarono grossi problemi nel percorrere i dislivelli previsti. Così la Provincia nel 2011 decise, in accordo con il Ministero, di «girare» alla Sasa due dei tre mezzi, con l’obiettivo di utilizzarli in pianura a Bolzano e nella Bassa Atesina, mentre il terzo avrebbe dovuto essere utilizzato come citybus a Dobbiaco. Nonostante il cambio di destinazione d’uso neanche in pianura i due mezzi funzionavano a dovere, e dovettero — fra il 2008 e il 2012 — essere sottoposti a massicci interven- ti di manutenzione, in particolare relativi al sistema di alimentazione ibrido, in parte a diesel (per l’accensione) e in parte a batteria.
Ieri in Corte dei Conti si è svolta la discussione innanzi al collegio. Il procuratore regionale Schülmers ha ribadito la propria richiesta di condanna a pagare il presunto danno erariale nei confronti dei due amministratori pubblici. Secondo l’accusa infatti fin dall’inizio era chiaro che i mezzi si potevano utilizzare solo in ambiente urbano, mentre Jellici e Widmann si sarebbero resi responsabili dell’utilizzo dei mezzi anche in zone montuose. Di qui il danno per la pubblica amministrazione.
Secondo il legale difensore dei due convenuti, l’avvocato Andreas Widmann, non era invece possibile avere fin dall’inizio la certezza che i mezzi non avrebbero funzionato. Inoltre, trattandosi di un progetto di sperimentazione voluto dal Ministero, che aveva peraltro donato gratuitamente i mezzi a idrogeno, non sarebbe stato possibile evitare di svolgere le prove. Solo dopo una prima sperimentazione è divenuto chiaro che i mezzi non si potevano utilizzare ovunque in provincia, ha argomentato Widmann, che ha concluso il suo intervento chiedendo l’assoluzione dei convenuti.