LA TRAPPOLA NAZIONALISTA
Per l’Europa che attraversa una crisi senza precedenti ed è a rischio implosione, è giunta la settimana del voto inglese sulla Brexit. Ma anche nella vicina Austria ci sono sviluppi che possono prendere pieghe decisamente negative. Il tutto con sommo danno proprio per noi che viviamo in Alto Adige/ Südtirol e che più di altri abbiamo profittato delle tante note positive che l’Unione europea ci ha portato: libertà di commercio e di transito, sviluppo economico, scambi culturali di ogni tipo, frontiere abbattute.
A Vienna, alla Corte costituzionale, è in corso il processo per l’impugnazione delle elezioni che il 22 maggio hanno visto la nomina a presidente della Repubblica dell’indipendente-verde Alexander van der Bellen e la sconfitta del populista Norbert Hofer, candidato nazionalista Fpö. Una vittoria arrivata per corrispondenza e sul filo di lana. La destra nazionalista non si è data per vinta e ha presentato ricorso contro tale votazione che riguardava poco meno di un milione di elettori. Motivazione: le operazioni di scrutinio sarebbero avvenute in modo formalmente non regolare.
Sarà dunque la Corte costituzionale a decidere — prima dell’8 luglio, data di insediamento nel nuovo presidente — se l’elezione è stato regolare o se invece sarà necessario tornare alle urne. Un’ipotesi, la seconda, che avrebbe effetti destabilizzanti non solo in Austria ma un po’ in tutta la Ue dove il nazionalismo antieuropeo è più che mai all’attacco e sta sfruttando il momento che ritiene propizio.
La Fpö, che sembrava aver incassato con stile democratico la sconfitta, è quindi tornata alla carica e lo ha fatto nel contesto temporale che vede in primo piano il voto inglese segnato dall’omicidio della giovane parlamentare filo europea Jo Cox. Dovesse passare la linea del ritorno alle urne, il danno sarebbe enorme. Se invece la richiesta inoltrata dalla Fpö finisse per rimanere lettera morta, il partito potrebbe sempre trarne giovamento alimentando sospetti di congiure.
Venerdì scorso, proprio a Vienna, la stessa Fpö ha inoltre invitato tutti in grandi capi della destra antieuropea, Marine Le Pen e Lega nord compresi. Un summit in nome del nazionalismo, del prima di tutti veniamo noi, che di questi tempi si nasconde comodamente nel contrasto all’immigrazione senza se e senza ma. Ma è il nazionalismo di sempre, quello che tanti guai ha portato all’Europa e al mondo.