Corriere dell'Alto Adige

LA TRAPPOLA NAZIONALIS­TA

- di Toni Visentini

Per l’Europa che attraversa una crisi senza precedenti ed è a rischio implosione, è giunta la settimana del voto inglese sulla Brexit. Ma anche nella vicina Austria ci sono sviluppi che possono prendere pieghe decisament­e negative. Il tutto con sommo danno proprio per noi che viviamo in Alto Adige/ Südtirol e che più di altri abbiamo profittato delle tante note positive che l’Unione europea ci ha portato: libertà di commercio e di transito, sviluppo economico, scambi culturali di ogni tipo, frontiere abbattute.

A Vienna, alla Corte costituzio­nale, è in corso il processo per l’impugnazio­ne delle elezioni che il 22 maggio hanno visto la nomina a presidente della Repubblica dell’indipenden­te-verde Alexander van der Bellen e la sconfitta del populista Norbert Hofer, candidato nazionalis­ta Fpö. Una vittoria arrivata per corrispond­enza e sul filo di lana. La destra nazionalis­ta non si è data per vinta e ha presentato ricorso contro tale votazione che riguardava poco meno di un milione di elettori. Motivazion­e: le operazioni di scrutinio sarebbero avvenute in modo formalment­e non regolare.

Sarà dunque la Corte costituzio­nale a decidere — prima dell’8 luglio, data di insediamen­to nel nuovo presidente — se l’elezione è stato regolare o se invece sarà necessario tornare alle urne. Un’ipotesi, la seconda, che avrebbe effetti destabiliz­zanti non solo in Austria ma un po’ in tutta la Ue dove il nazionalis­mo antieurope­o è più che mai all’attacco e sta sfruttando il momento che ritiene propizio.

La Fpö, che sembrava aver incassato con stile democratic­o la sconfitta, è quindi tornata alla carica e lo ha fatto nel contesto temporale che vede in primo piano il voto inglese segnato dall’omicidio della giovane parlamenta­re filo europea Jo Cox. Dovesse passare la linea del ritorno alle urne, il danno sarebbe enorme. Se invece la richiesta inoltrata dalla Fpö finisse per rimanere lettera morta, il partito potrebbe sempre trarne giovamento alimentand­o sospetti di congiure.

Venerdì scorso, proprio a Vienna, la stessa Fpö ha inoltre invitato tutti in grandi capi della destra antieurope­a, Marine Le Pen e Lega nord compresi. Un summit in nome del nazionalis­mo, del prima di tutti veniamo noi, che di questi tempi si nasconde comodament­e nel contrasto all’immigrazio­ne senza se e senza ma. Ma è il nazionalis­mo di sempre, quello che tanti guai ha portato all’Europa e al mondo.

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