Arriva Fisher Visiterà il museo della Vittoria
La prima volta di un presidente austriaco sotto la Vittoria. In mattinata colloquio con Kompatscher Repetto: «L’esposizione merita». Klotz: «Spero condanni l’offesa». Holzmann: «Opera fraintesa»
Il presidente della Repubblica austriaca Fischer (foto) sabato visiterà il Monumento alla Vittoria. Per la prima volta un presidente austriaco visiterà il centro di documentazione. Prima un colloquio con Kompatscher, poi la visita con il sindaco Caramaschi.
BOLZANO Il presidente della Repubblica austriaca Heinz Fischer sabato visiterà il Monumento alla Vittoria. Per la prima volta un presidente austriaco visiterà questo luogo simbolico di Bolzano. Fischer arriverà all’aeroporto alle 11 meno un quarto dove sarà accolto da Arno Kompatscher per poi andare subito in Piazza Magnago per la cerimonia di benvenuto, poi ci sarà un colloquio tra lui e Komaptscher nella sala della giunta provinciale. Terminato il colloquio via a visitare il Monumento.
«Sono molto sorpresa di questa decisione di Fischer di visitare questo un monumento al colonialismo più becero e offensivo della popolazione autoctona — ha commentato la passionaria secessionista Eva Klotz — Non so perché Fischer abbia deciso di venire a vederlo, ma spero sia per ribadire il disappunto verso un esempio architettonico del colonialismo, della mancanza di rispetto dei popoli e del totalitarismo peggiore che ci sia stato. Sono molto curiosa della reazione di Fischer quando visiterà questa offesa fatta architettura contro il nostro popolo. Io sono piuttosto tranquilla perché per come conosco Fischer dovrebbe proprio dire quello che anch’io penso, ribadendo una ferma condanna per tutto quello che questo monumento rappresenta per noi, per tutte le ingiustizie che abbiamo subito dalla Stato italiano».
Di tutt’altra opinione Giorgio Holzmann, esponente storico della destra italiana: «Sono sempre contento quando qualcuno decide di visitare un monumento», scherza dapprima ma poi entrando nel tema sottolinea: «Quel monumento non è mai stato costruito con intenti offensivi. È stata mal interpretata la frase riportata in latino sul fronte dell’Arco piacentiniano, dove si dice che abbiamo portato agli altri, da sottolineare agli altri perché in latino c’è scritto altri, non ai barbari, la cultura, le leggi e la lingua. Quello era un dialogo immaginario con Druso e si riferiva all’Impero romano che aveva portato la lingua e le leggi in Europa, non si riferiva certamente alla popolazione di lingua tedesca dell’Alto Adige. Questo è un monumento ai caduti della prima guerra mondiale dove l’Italia ha perso molti soldati e quindi in maniera legittima li vuole ricordare».
Più neutrale il commento di Sandro Repetto (Pd), membro della giunta comunale: «Si vede che il presidente austriaco è curioso di vederlo. Forse vorrà vedere il percorso museale che è stato realizzato al di sotto dell’Arco nella cripta. Quel percorso museale in effetti merita proprio di essere visitato ed è un grande successo della giunta comunale precedente, quindi non mi sorprende che Fischer lo voglia vedere. Il fatto poi che sia il primo presidente che ha deciso di visitarlo è facile da spiegare: prima non c’era questo percorso».