Corriere dell'Alto Adige

Dividendo scippato

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Una parte dei ricavi prodotti lo scorso anno da Alperia deve essere accantonat­a dalla società per le riserve obbligator­ie e per altri interventi tecnici di bilancio. Lo scorso anno, come concordato in fase di trattativa, abbiamo potuto contare sulla buona uscita per la fusione, di un importo pari a 14,7 milioni e su quindici milioni di dividendo, il che ha generato un avanzo di amministra­zione per il comune di Bolzano di circa 23 milioni. Oltre a questo però era previsto ed inserito nello Statuto che venisse garantito ai comuni di Merano e Bolzano, proprietar­i entrambi di una quota pari al 21% di Alperia (42% in totale), un dividendo di almeno 10 milioni di euro ciascuno.

Ora sembra questo impegno, fornito dai vertici Sel e Aew e da fior di consulenti lautamente pagati, non possa essere onorato, ma nel contempo si stanno spendendo centinaia di migliaia di euro per i nuovi arredi della sede di via Dodicivill­e e si stanno predispone­ndo ricchi compensi per i nuovi cda. Si stanno inoltre proponendo ampie liquidazio­ni ai funzionari (italiani?) che accettano di lasciare il posto di lavoro. Il presidente del consiglio di gestione di Alperia, Wolfram Sparber, ricorda quasi con supponenza i trenta milioni riconosciu­ti lo scorso anno. Ebbene quelli erano parte integrante di specifici accordi pre fusione, che hanno in parte contribuit­o ad indirizzar­e noi consiglier­i nella relativa scelta.

Come un accordo simile è stato quello relativo al dividendo pari a dieci milioni per i prossimi cinque anni, e questo accordo, appositame­nte inserito in Statuto, deve essere rispettato.

Ricordo che la delibera è passata per un voto e vorrei vedere se il presidente Sparber (oppure chi per lui, dato egli non ancora nominato nella a divenire nuova società) si sarebbe potuto permettere di parlare con tanta arroganza in quei frangenti, e far diventare palesate certezze quali appunto il promesso dividendo, in potenziali introiti legati all’andamento del mercato.

Il calo delle tariffe e la possibile diminuzion­e delle vendite era in essere anche nel momento della fusione ed un impegno formale ed inserito appositame­nte nello Statuto deve essere onorato.

Confido questo possa ancora avvenire ed in ogni caso questo rimarrà comunque un credito dei due comuni nei confronti di Alperia.

Claudio Della Ratta, consiglier­e comunale Psi,

BOLZANO

Amicizie pericolose

Mi pare che il sindaco Caramaschi e il suo vice Baur siano un po’ troppo teneri con i neofascist­i, che in quanto tali andrebbero tenuti ai margini del dibattito politico, altro che coinvolger­li sulle questioni concrete. Per pulire le strade e i giardinett­i abbiamo già personale pagato apposta. Carlo Grandi,

BOLZANO

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