Corriere dell'Alto Adige

IL REFERENDUM SULLA «BREXIT» E I RISCHI PER L’UNIONE EUROPEA

- Paolo Baldi,

Che spesso si assumano posizioni superficia­li, dettate da una scarsa conoscenza dell’argomento, nonché da una tendenza a reagire «di pancia» , lo dimostra il dibattito scatenatos­i sul referendum «Brexit» di domani. Ancora di più ce lo ha dimostrato, numeri alla mano, il presidente degli industrial­i altoatesin­i, Stefan Pan, che ha ricordato come tutti i territori dell’Unione europea siano toccati dai venti isolazioni­sti. Le ripercussi­oni per il solo Alto Adige di un’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Ue sono presto dette: i rapporti con Londra, per il 2015, valevano il 3,3% delle esportazio­ni. Un piccolo grande tassello della nostra economia rischia dunque grosso con il referendum che porterà alle urne gli inglesi. Non ci vuole molto a immaginare quanto valga questo voto per il resto dell’Unione europea. Restano comunque molto valide le parole pronunciat­e dal presidente Stefan Pan che rimarca prima di tutto la necessità di un progetto di pace e di un’equa distribuzi­one di onori e oneri, in tutti i settori, incluso il delicatiss­imo tasto dell’accoglienz­a ai migranti. Visto quanto successo, nel nostro piccolo, al confine del Brennero con le barriere austriache, è utopico pensare a un processo di riapertura, oppure siamo destinati inevitabil­mente a chiuderci l’uno con l’altro? Caro Baldi, arole sante le sue. E non dobbiamo certo pensare che sia utopia riportare l’Europa sotto l’ombrello della comune responsabi­lità per la quale è nata. Certo, viviamo tempi durissimi e sono stati commessi grandi errori. Ma l’uscita inglese dalla Ue segnerebbe di sicuro l’implosione della costruzion­e europea, una fuga dalle responsabi­lità per ripiegare nell’isolazioni­smo egoistico, il quale altro non è che la strada che porta al nazionalis­mo. È l’ognuno per sé perché — qualcuno crede — solo noi siamo in grado di fare bene i nostri interessi. Sono discorsi vecchi e terribili che tanti guai hanno portato al vecchio continente e al mondo intero, ma che pure di questi tempi si sentono in troppe zone d’Europa e in troppi partiti. Va rilanciato un progetto che cammini con le gambe di leader lungimiran­ti. La premessa di tutto ciò è che, ovviamente, in Inghilterr­a venga sconfitto chi vuole ritrasform­arla solo in un’isola.

P

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy