Le Bike di lusso come bottino Banda arrestato
Cinque misure cautelari con due arresti. Giro d’affari: 100.000 euro al mese. Per il capo fatale una telefonata
Due minuti esatti. Avevano calcolato il tempo di intervento delle forze di polizia. Non un secondo di più. Non potevano sbagliare.
Esperti, abili e soprattutto meticolosi. Nel libro mastro scritto in cirillico, trovato all’interno di un appartamento, avevano annotato con la precisione di un contabile tutta la merce rubata, le marche e i prezzi di vendita. Non solo biciclette di lusso, da corsa, del valore di migliaia di euro, ma anche abbigliamento firmato. Merce costosa, ricercata dagli appassionati, che veniva rivenduta sui siti in internet e acquistata da ignari acquirenti che, convinti di aver fatto un affare, compravano biciclette da professionisti a prezzi scontati. Peccato che erano tutte rubate.
La squadra mobile della polizia dopo un anno di indagini serrate ha chiuso il cerchio attorno a una banda di ladri specializzati in furti di biciclette di lusso e ha eseguito, con la collaborazione dei colleghi di Rimini, Verona, Milano, Ferrara e Torino, otto ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Claudia Miori e chieste e dal pm Davide Ognibene. Due persone, i presunti capi, Andrii Oheruk, 30 anni, ucraino e Nicolae Chiriac, moldavo di 25 anni, sono in carcere, mentre ad altre due, un ventisettenne e un trentasettenne, entrambi di origini ucraine, per i quali il giudice ha firmato un divieto di dimora in Lombardia sono ancora ricercati. A un quarto complice, 25 anni, moldavo, residente a Ferrara, è stato notificato l’obbligo di dimora nel comune ferrarese, mentre altri tre sono stati denunciati. Sono tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione. Sarebbero loro, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della squadra mobile di Trento, gli autori del colpo al «Patrik Bike», messo a segno nella notte tra il 4 e il 5 marzo 2015 a Lavis che aveva fruttato un bottino di 40 biciclette preziose per un valore di circa 95.000 euro. Sempre loro sarebbero i ladri che hanno tentato il colpo al negozio «Carpentieri Bike Shop» di Nago Torbole nella notte tra il 9 e il 10 marzo 2015. Il modus operandi della banda è sempre lo stesso: la sera precedente al furto rubano furgone e auto di lusso, la notte successiva entrano in azione. Poi affidano la merce a dei corrieri, i due giovani ancora latitanti, che trasportavano le bici rubate oltreconfine per poi rivenderle in internet attraverso siti specializzati e poi rispedite in Italia. Una modalità analoga a quella della banda che ha agito anche nel negozio «Tuttobici» di Lavis, ma quest’ultimo furto non è stato contestato. Il gruppo di malviventi avrebbe messo a segno colpi in tutta la provincia e in molte altre regioni.
Parliamo di un giro di affari di circa 100.000 euro al mese che non coinvolge solo il Trentino, ma tutta Italia. Non solo: la banda si sarebbe spinta anche in Austria. L’otto luglio dello scorso anno il gruppo è stato intercettato dalla squadra mobile, che da tempo lo stavano seguendo, a Ugovizza in provincia di Udine. I ladri erano diretti in Austria, ma sono stati bloccati, su indicazione della mobile di Trento, dalla stradale di Amaro e sottoposti a un fermo di polizia giudiziaria per ricettazione.
Ma questo è stato solo uno dei primi passi dell’indagine. Ad incastrare uno dei capi del gruppo criminale è stata una telefonata. Gli uomini della mobile erano infatti riusciti a intercettare a Milano, attraverso le celle telefoniche, un cellulare, intestato a un prestanome. Ma poi uno dei presunti capi, Chiriac, ha usato lo stesso telefono inserendo un’altra scheda e ha fatto una telefonata. Una chiamata breve, che lo ha tradito. La polizia è riuscita a risalire al nome dell’uomo e così al resto della banda. Uno di loro, il «capo» dell’organizzazione, Oheruk, denominato il «fantasma» perché di lui non si riusciva a trovare traccia, è stato intercettato a Rimini. Un lavoro certosino, incrociando dati, che ha permesso alla mobile di Trento di svelare la presunta organizzazione criminale. Le indagini proseguono per risalire agli altri colpi messi a segno e alla merce rubata. Difficilmente però si riuscirà a recuperarla, gran parte è infatti già stata venduta.