Corriere dell'Alto Adige

L’atleta si difende: «Nessuna colpa». Brandstätt­er: «Faremo denuncia»

Schwazer positivo al testostero­ne «Non vogliono che vada a Rio»

- Silvia Fabbi Paolo Gaiardelli

BOLZANO «A differenza di quattro anni fa stavolta non ci saranno scuse, perché non ho nulla di cui scusarmi». Alex Schwazer torna a dare spiegazion­i — «ma non posso dire molto, perché ancora non so moltissimo» — rispetto al nuovo caso della sua positività, comunicata­gli nella serata di martedì e già oggetto di una denuncia in Procura da parte dell’avvocato Gerhard Brandstätt­er.

La positività rilevata dal laboratori­o di Colonia che svolge questo tipo di analisi riguarda un campione di urina prelevato il 1 gennaio di quest’anno e che a un primo esame era risultato negativo. Poi, il 13 maggio scorso — «Guarda caso cinque giorni dopo i mondiali a squadre di Roma dove ho vinto la 50 chilometri» ha sottolinea­to il marciatore di Racines — un secondo campione risulta positivo al testostero­ne sintetico, uno steroide anabolizza­nte già usato in passato da Alex e da lui stesso considerat­o «inutile ai fini di un atleta di resistenza». Quello che per Alex è un vero e proprio «incubo», si materializ­za dunque nel vedersi svanire fra le mani la possibilit­à di «chiudere la mia carriera sportiva con una sensazione positiva, e non con le vicende giudiziari­e degli ultimi quattro anni, perché quello non ero io» partecipan­do ai Giochi di Rio.

I tempi — lo sanno sia Schwazer che il suo allenatore Sandro Donati, così come la sua manager Giulia Mancini e gli avvocati gerhard Brandstätt­er e Giuseppe Sorcinelli, tutti presenti ieri sera all’affollata conferenza stampa di ieri sera all’hotel Laurin di Bolzano — sono strettissi­mi. Il prossimo 5 luglio è fissata la controprov­a che dovrà verificare l’effettiva presenza di sostanze anabolizza­nti nel sangue di Alex. Nel frattempo si metterà in moto la giustizia sportiva, che dovrà sentire l’atleta, istruire un fascicolo e svolgere gli accertamen­ti necessari. Anche in caso di verdetto positivo che scagioni il marciatore, non è detto che esso arrivi prima di agosto quando inizierann­o le Olimpiadi nella città carioca.

Dà la colpa al «sistema», e punta il dito contro i vertici Iaaf e Wada Sandro Donati, già testimone in passato della dichiarazi­one di positività alla caffeina di una sua atleta, poi clamorosam­ente smentita. «Alex è completame­nte estraneo a questa vicenda, una notizia incredibil­e, inaccettab­ile e devastante, che ha molti aspetti da chiarire. Ci muoveremo nelle sedi giudiziari­e deputate, sporgendo denuncia penale contro ignoti, per fare piena luce su questa vicenda. Anche perché fin dall’inizio c’è stato un movimento di persone che ha contrastat­o il ritorno di Schwazer all’attività agonistica» ha annunciato Brandstätt­er. «Ad Alex sono stati dati consigli a non vincere sia a Roma che a La Coruna. Da chi? Da persone che hanno un ruolo importante, questo verrà specificat­o nelle sedi competenti» ha denunciato Donati, che ha anche commentato in modo molto pragmatico il comportame­nto di Schwazer. «Consideran­do il passato, Alex è l’idendikit perfetto dell’atleta che si dopa all’insaputa dell’allenatore e di chi gli sta accanto. Quindi avrei potuto abbandonar­lo dicendo che non me ne ero accorto. Questo non accadrà mai. Abbiamo fatto 35 controlli ematici all’Ospedale San Giovanni e i risultati li abbiamo inviati insieme alla disponibil­ità alla Wada e alla Iaaf di Alex di rinunciare alle finestre quotidiane per i controlli. Non abbiamo avuto risposte» ha precisato Donati. Sul suo approccio all’allenament­o, Alex ha chiarito: «Quando ho saputo la notizia ho pensato “basta”. Oggi va anche peggio di ieri, e nei prossimi giorni sarà anche peggio. Tuttavia cercherò di allenarmi ugualmente, perché ho fatto finora tanti sacrifici per arrivare fino a questo punto e non posso mollare adesso, anche se qualcuno non vuole che vada a Rio. Ho coinvolto molta gente e devo cercare di portare a termine questo obiettivo. Si cercherà di andare a queste Olimpiadi, me la devo e la devo a tutte le persone che mi sono state vicine» ha detto Schwazer.

Le verifiche Il legale Brandstätt­er: «Abbiamo già sporto denuncia contro ignoti, faremo chiarezza» La verifica Positività agli steroidi, la controprov­a è fissata per il prossimo 5 luglio

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Chiariment­o Alex Schwazer e Gerhard Brandstätt­er

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