Codice etico, accoglienza fredda da parte dei consiglieri
Dubbi di Pd e Svp. Il primo cittadino: «Me l’aspettavo, ma firmerò l’impegno anche se resto solo»
BOLZANO Per garantire la massima trasparenza nell’azione amministrativa, il sindaco ha proposto ai consiglieri un codice etico con regole molto rigorose. Troppo rigorose? Il dubbio serpeggia tra i partiti di maggioranza (e pure di opposizione), che hanno accolto con grande cautela e molte perplessità la delibera promossa dal sindaco, la cui discussione in aula è prevista entro luglio. Caramaschi sulle prime non l’ha presa bene, poi ha fatto buon viso. «Mi aspettavo i dubbi— sorride —. Ma io porterò avanti la proposta e firmerò la carta, dovessi rimanere l’unico a farlo in consiglio». Il codice etico proposto dal primo cittadino è la «Carta di avviso pubblico» presentata a Roma nel 2014 in occasione della manifestazione «Contromafie», ed è stata adottata da diverse città italiane. Nei 23 articoli ci sono molti vincoli. ALcuni di questi hanno suscitato perplessità nei consiglieri bolzanini. Per esempio, l’astensione su provvedimenti che riguardano parenti fino al quarto grado (la legge si limita al al secondo). Oppure l’obbligo per tutti i consiglieri di non partecipare a concorsi di lavoro nelle società partecipate comunali nei tre anni successivi al termine dell’incarico. Di qui l’accoglienza fredda da parte di esponenti dell'opposizione, ma anche della maggioranza. «Tra quelli perplessi — ammette Claudio Della Ratta del Psi — ci sono anch’io. Firmerò il codice perché non ho nulla da nascondere, ma mi sembra una forzatura. Molti degli obblighi possono avere senso in grandi città, oppure se limitati agli assessori, ma qui mi paiono eccessivi». Sebastian Seehauser, nuovo capogruppo Svp, è cauto: «Abbiamo tempo fino al 5 luglio per valutare, vedremo». Ma anche nel suo partito non mancano i dubbiosi. Altri vorrebbero limare alcuni punti, ma la carta è nazionale e va adottata com’è: prendere o lasciare.
Caramaschi prende atto. «Ricordo che le adesioni sono volontarie e non obbligherò nessuno. Ritirare la delibera? No. Dovessi rimanere da solo, io la firmerei comunque».
Perplesso Della Ratta (Psi): «Sottoscriverò l’atto, però trovo eccessivi alcuni dei vincoli»