Patronati in fibrillazione: «Più risorse dalla Provincia»
Appello congiunto: «Inaccettabile l’aumento di 300.000 euro con ulteriori competenze»
Un appello all’unisono. I patronati dell’Alto Adige ritengono «inaccettabile» la proposta della Provincia di aumentare di 300.000 euro la dotazione annuale, assumendo, oltre alle competenze già svolte finora senza alcun finanziamento o rimborso, altri compiti in materia di ammortizzatori sociali e impiego.
Dopo un incontro con i vertici del dipartimento politiche sociali e lavoro della Provincia e con l’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico, i patronati congiuntamente intendono precisare che, negli anni passati, «oltre al disbrigo di pratiche dei cittadini per l’assistenza regionale, finanziate dalla Regione con un apposito stanziamento annuale, si sono aggiunte prestazioni richieste dalle Provincie autonome di Bolzano e Trento». Con un decreto della Regione del 2011 si è creata una disparità di trattamento tra Bolzano e Trento. Prima, infatti, i patronati trentini ricevevano 2,1 milioni di euro l’anno, quelli altoatesini 2,4 milioni di euro. Nel 2011, i patronati trentini hanno ottenuto 300.000 euro aggiuntivi di finanziamento — poi diventati 600mila. La Provincia di Bolzano, invece, nel 2011 ha deciso di non aumentare la dotazione annuale. Anziché riconoscere i 300.000 euro per i servizi in essere, proseguono, «la Provincia si è dichiarata disponibile a condizione che i patronati assumano competenze aggiuntive: consulenza in materia di ammortizzatori e gestione delle dichiarazioni di disponibilità immediata all’impiego mediante l’utilizzo del programma e-job-ole; gestione delle domande di sostegno ai congedi dei lavoratori padri». Un carico eccessivo, a detta dei patronati, a fronte delle risorse stanziate.