Corriere dell'Alto Adige

IL TEDESCO DA TUTELARE

- di Hans Drumbl

L’autonomia non è a rischio ma è in attesa di ricevere stimoli che le diano nuovo vigore. Non ha molto senso combattere le forze avverse alla «specialità» scendendo sul campo del conflitto e della disputa. L’autonomia non è materia di contenzios­o e con i detrattori non si instaura alcun tipo di dialogo.

La risposta dev’essere un’altra: fare una scelta pregiudizi­ale a sostegno degli ideali che hanno portato a un governo autonomo e, concretame­nte, a creare un vero e proprio pilastro culturale che possiamo identifica­re nell’uso delle lingue declinate al plurale. Vivere con il cuore la specificit­à sudtiroles­e vuol dire, allora, prendere atto che tutti gli abitanti della nostra provincia sono plurilingu­i. Consideran­do i dialetti come sistemi linguistic­i autonomi, con i loro usi consolidat­i e circoscrit­ti, anche chi alterna il dialetto stretto e il tedesco colloquial­e — affine al tedesco standard nella varietà sudtiroles­e — può essere considerat­o una persona bilingue.

Il tedesco standard, dalle nostre parti, sta ormai battendo in ritirata. In teoria ci si aspettereb­be di ascoltarlo negli uffici pubblici, nei negozi, nei ristoranti, nelle scuole, dentro l’università, negli ospedali. Insomma, in tutti i luoghi dove il pubblico ricerca una lingua franca. E questa, a partire dalla legge costituzio­nale della nostra provincia, è a pari diritto anche il tedesco. Se nella comunicazi­one pubblica non viene usato il tedesco standard, si corre il concreto rischio di perdere dimestiche­zza, di non saperlo usare nemmeno nei momenti in cui non se ne può fare a meno: ad esempio nello scritto oppure quando si discute un’interrogaz­ione all’interno del Consiglio provincial­e.

Si dà il caso che nelle scuole altoatesin­e non pochi insegnanti parlino in dialetto persino nelle ore dedicate a lingua e letteratur­a tedesca. I vincoli statutari non sono stati emessi per la salvaguard­ia dei dialetti, che sono molto diversi da valle a valle, tanto che a volte si fa fatica a capirsi. Prendere sul serio il mandato di salvaguard­ia della lingua tedesca non significa erigere muri contro i metodi di insegnamen­to seguiti anche in Austria e in Baviera. Significa piuttosto riconoscer­e in pieno la pluralità della lingua tedesca nella nostra provincia a partire dalla variante standard. Tale pluralità va difesa e rafforzata. L’unico modo per renderla importante è usarla spesso e farne un passaggio obbligator­io nei momenti e nei luoghi deputati.

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