Corriere dell'Alto Adige

La matematica mette ko gli studenti «Mi sento preso in giro dallo Stato»

- di Rosanna Oliveri

BOLZANO Amarezza e un po’ di delusione al liceo scientific­o per la seconda prova di maturità, quella di matematica.

A differenza di quanto predicato dal Ministero che invita gli insegnanti a preparare simulazion­i d’esame molto simili e con gli stessi argomenti dello stesso esame, quest’anno proprio la simulazion­e inviata dallo stesso Ministero per la prova di matematica era molto differente dalla prova d’esame. Simulazion­e improntata sulle equazioni differenzi­ali e prova d’esame totalmente priva di differenzi­ali.

«Una prova completame­nte diversa da quella fornita per la simulazion­e sulla quale ci siamo basati per la nostra preparazio­ne — commenta Jacopo Dibieste, uscito dal Torricelli — Non si capisce nemmeno perché ci sottopongo­no prove di questo tipo che non possono misurare la nostra preparazio­ne dal momento che è molto difficile prepararsi. Anche tra i professori c’è molto malcontent­o. Io non sono uno tra i più bravi di matematica, anzi ho parecchie difficoltà ma bisogna anche dire che anche la nostra compagna di classe che in matematica è la migliore della classe ed è davvero brava aveva grosse difficoltà». Più duro il suo compagno di classe Alberto Frigo. «Mi sento preso in giro dallo Stato, sono davvero molto irritato per una prova di questo genere, su cui non ci siamo potuti preparare al meglio come volevamo. Non è possibile che si proponga una prova di simulazion­e che insista sulle differenzi­ali e poi nella prova d’esame non ce ne sia nemmeno una. A questo punto spero nella benevolenz­a della commission­e d’esame».

Anche Luca Frigati, anche lui del Torricelli, è molto arrabbiato. «Una prova troppo difficile, mi chiedo che senso abbia sottoporre questo tipo di esercizi così difficili a dei maturandi e così distanti da quelli proposti nella simulazion­e. L’unica cosa positiva è che la prova è terminata e ormai la abbiamo lasciata alla spalle».

Sono più conciliant­i gli studenti del liceo scientific­o indirizzo delle scienze applicate di Merano, anche se ribadiscon­o l’eccessiva difficoltà della prova. «Mi aspettavo qualcosa di più facile, mi sono preparata molto con mio zio Luca e lo ringrazio, perché se è andata bene è merito della sua preparazio­ne, assieme a quella della professore­ssa ovviamente, comunque i quesiti erano fattibili, mentre il problema era molto difficile».— sostiene Gaia Fenoglio.

«La prova era molto difficile — le fa eco Matteo Libergoli — molti quesiti erano difficili sia da interpreta­re che da calcolare una volta capito il procedimen­to. Tutto sommato comunque, con molta fatica, sono riuscito a fare la mia seconda prova. Dopo la prova sono molto stanco ma potrei essere contento del risultato considerat­o il mio livello di matematica. Per ora non esulto, vedremo il risultato».

Per Daniele Di Lucrezia, anche lui della quinta delle scienze applicate, si è trattata di una prova ardua ma si consola pensando che sarà la sua ultima prova di matematica. «La seconda prova mi è sembrata molto impegnativ­a, anche perché molte cose non le avevamo mai fatte — spiega lo studente — Inizialmen­te sembrava impossibil­e, tanto da farmi porre la domanda che molti maturandi scientific­i spesso si pongono: “perché ho fatto uno scientific­o?”, ma con la giusta dedizione e un po’ di tentativi, in un modo o nell’altro ce l’ho fatta e spero di raggiunger­e gli ambiti 10 punti di sufficienz­a. L’unica cosa di cui sono certo è che queste cose non le vedrò mai più in vita mia».

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D. Di Lucrezia
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Jacopo Dibiesti
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Alberto Frigo
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Luca Frigati
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Matteo Libergoli

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