La matematica mette ko gli studenti «Mi sento preso in giro dallo Stato»
BOLZANO Amarezza e un po’ di delusione al liceo scientifico per la seconda prova di maturità, quella di matematica.
A differenza di quanto predicato dal Ministero che invita gli insegnanti a preparare simulazioni d’esame molto simili e con gli stessi argomenti dello stesso esame, quest’anno proprio la simulazione inviata dallo stesso Ministero per la prova di matematica era molto differente dalla prova d’esame. Simulazione improntata sulle equazioni differenziali e prova d’esame totalmente priva di differenziali.
«Una prova completamente diversa da quella fornita per la simulazione sulla quale ci siamo basati per la nostra preparazione — commenta Jacopo Dibieste, uscito dal Torricelli — Non si capisce nemmeno perché ci sottopongono prove di questo tipo che non possono misurare la nostra preparazione dal momento che è molto difficile prepararsi. Anche tra i professori c’è molto malcontento. Io non sono uno tra i più bravi di matematica, anzi ho parecchie difficoltà ma bisogna anche dire che anche la nostra compagna di classe che in matematica è la migliore della classe ed è davvero brava aveva grosse difficoltà». Più duro il suo compagno di classe Alberto Frigo. «Mi sento preso in giro dallo Stato, sono davvero molto irritato per una prova di questo genere, su cui non ci siamo potuti preparare al meglio come volevamo. Non è possibile che si proponga una prova di simulazione che insista sulle differenziali e poi nella prova d’esame non ce ne sia nemmeno una. A questo punto spero nella benevolenza della commissione d’esame».
Anche Luca Frigati, anche lui del Torricelli, è molto arrabbiato. «Una prova troppo difficile, mi chiedo che senso abbia sottoporre questo tipo di esercizi così difficili a dei maturandi e così distanti da quelli proposti nella simulazione. L’unica cosa positiva è che la prova è terminata e ormai la abbiamo lasciata alla spalle».
Sono più concilianti gli studenti del liceo scientifico indirizzo delle scienze applicate di Merano, anche se ribadiscono l’eccessiva difficoltà della prova. «Mi aspettavo qualcosa di più facile, mi sono preparata molto con mio zio Luca e lo ringrazio, perché se è andata bene è merito della sua preparazione, assieme a quella della professoressa ovviamente, comunque i quesiti erano fattibili, mentre il problema era molto difficile».— sostiene Gaia Fenoglio.
«La prova era molto difficile — le fa eco Matteo Libergoli — molti quesiti erano difficili sia da interpretare che da calcolare una volta capito il procedimento. Tutto sommato comunque, con molta fatica, sono riuscito a fare la mia seconda prova. Dopo la prova sono molto stanco ma potrei essere contento del risultato considerato il mio livello di matematica. Per ora non esulto, vedremo il risultato».
Per Daniele Di Lucrezia, anche lui della quinta delle scienze applicate, si è trattata di una prova ardua ma si consola pensando che sarà la sua ultima prova di matematica. «La seconda prova mi è sembrata molto impegnativa, anche perché molte cose non le avevamo mai fatte — spiega lo studente — Inizialmente sembrava impossibile, tanto da farmi porre la domanda che molti maturandi scientifici spesso si pongono: “perché ho fatto uno scientifico?”, ma con la giusta dedizione e un po’ di tentativi, in un modo o nell’altro ce l’ho fatta e spero di raggiungere gli ambiti 10 punti di sufficienza. L’unica cosa di cui sono certo è che queste cose non le vedrò mai più in vita mia».