Corriere dell'Alto Adige

Olivi: «La Provincia non può esigere solo efficienza Risorse della collettivi­tà, si rispettino i diritti di tutti»

Soddisfazi­one della Cgil: «Riconosciu­to principio generale, oltre al danno del singolo»

- di Andrea Rossi Tonon

Via Muredei «L’orientamen­to sessuale riguarda la sfera privata del lavoratore»

TRENTO L’istruttori­a della Provincia, avviata da Ugo Rossi al seguito dell’eco mediatica prodotta dal caso, aveva dato esito negativo: nulla da eccepire. Ora, alla luce della sentenza del tribunale di Rovereto, è il vicepresid­ente Alessandro Olivi a prendere posizione. «Le scuole private finanziate con soldi pubblici devono garantire la medesima tutela dei diritti civili delle scuole pubbliche».

La rete delle scuole paritarie in Trentino è vasta e storicamen­te radicata. A garantirne le risorse finanziari­e è la Provincia autonoma. Di qui le parole di Olivi, che lasciano intendere un più rigoroso controllo della discrezion­alità degli istituti paritari nei confronti di studenti e docenti. «Si tratta di una sentenza importante — premette l’esponente pd — che interviene in un campo, quello dei diritti civili, in cui il legislator­e in Italia spesso fatica a muoversi lasciando alla magistratu­ra il compito di indicare la strada per una completa tutela delle persone. Non si tratta di mettere in discussion­e il finanziame­nto delle scuole paritarie, che garantisce pluralismo nell’offerta formativa. Si tratta, però, di pretendere che, laddove a pagare è la collettivi­tà, nessuno, né insegnante, né studente, sia messo nelle condizioni di essere discrimina­to. L’ente pubblico non può limitarsi a verificare che siano rispettati i soli criteri di efficienza».

Sul caso interviene anche la Cgil del Trentino, che aveva proposto ricorso per i profili di discrimina­zione collettiva, chiedendo al giudice che venisse accertato il carattere discrimina­torio delle affermazio­ni della direttrice dell’istituto che aveva rivendicat­o il diritto di non assumere persone omosessual­i. Una pretesa che il Tribunale ha ritenuto illegittim­a condannand­o la scuola al risarcimen­to di un danno economico a favore anche della Cgil. «Al di là dell’importante riconoscim­ento del danno e della discrimina­zione subita dall’insegnante, per noi è una significat­iva affermazio­ne che riconosce i diritti e la dignità di tutti i lavoratori contro ogni forma di discrimina­zione». commentano il segretario generale della Cgil del Trentino, Franco Ianeselli, e Gloria Bertoldi della segreteria confederal­e, che ha seguito il caso. «La decisione assunta dal Tribunale riafferma un importante principio: un istituto religioso, nonostante sia portatore di una tendenza, non può discrimina­re i propri insegnanti sulla base del loro orientamen­to sessuale, in quanto questa sfera riguarda esclusivam­ente la dimensione privata del lavoratore e della lavoratric­e».

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Commenti Franco Ianeselli e Alessandro Olivi (Rensi)

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