Ecco «In situ» Cattani e Furlani viaggio nel colore
«Mi trovo sempre in qualche modo come su un balcone, affacciato a una balaustra, e vedo ciò che il mondo contiene disporsi alla destra e alla sinistra a diverse distanze, su altri balconi o palchi di teatro soprastanti o sottostanti». Le parole sono di Italo Calvino, ma possono essere usate senza timore di sbagliare per descrivere il mondo di Silvio Cattani e il labirinto della sua pittura. Il dato cromatico, la griglia segnica, le forme che appaiono costituiscono l’intreccio di una ricerca che si è fatta sempre più esigente. Per Romano Furlani, invece, i pigmenti autoprodotti non sono un vezzo antichista, ma costituiscono il modo più sentito per rinnovare il legame ancestrale con la natura, attraversata in tutte le opere degli ultimi anni nella trasparenza dei sentimenti e dei pensieri, degli atteggiamenti e delle relazioni. La lingua del colore esprime nella sua pittura una condizione umana. La trasparenza è la proprietà fisica che permette alla luce di passare attraverso un materiale, che qui è il colore. L’esposizione In situ sarà inaugurata domani nell’area archeologica di Palazzo Lodron a Trento. Si tratta di una mostra in cui le opere di Cattani saranno esposte assieme a quelle di Furlani. Il percorso, un viaggio nei colori e nella ricerca cromatica fusa con quella interiore e spirituale, rimarrà visitabile fino a domenica 3 luglio. Durante il vernissage, che avrà inizio alle 11 in piazza Lodron grazie alla sponsorizzazione della Banca Popolare, interverrà l’artista Mario Cossali. Un viaggio da compiere tenendo a mente i versi di Pedro Salinas: «Quel che ti chiedo è che la corporea passeggera assenza per noi non sia fuga, mancanza, oblio: ma che per me sia possesso totale dell’anima lontana eterna presenza».