Corriere dell'Alto Adige

Venosta, doppia gestione targata Sad e Trenitalia Kompatsche­r: si risparmia

- Marco Angelucci

BOLZANO Le indiscrezi­oni della vigilia sono state confermate. A partire dal 2019 la Provincia intende affidare la gestione della ferrovia della Venosta non solo a Sad ma anche a Trenitalia. Lo hanno annunciato ieri il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r e l’assessore ai trasporti, Florian Mussner. «Ci saranno meno spese e avremo un servizio migliore» sintetizza il governator­e rispondend­o per le rime alle stoccate del patron di Sad Ingomar Gatterer. «Dice un sacco di stupidaggi­ni, non è vero che la Provincia perderà 11 milioni di Iva» aggiunge Kompatsche­r che proprio non ha gradito gli affondi di Gatterer.

«La nostra — chiarisce Mussner — è una proposta che nei prossimi 10 giorni sarà discussa al tavolo tecnico con Sad e Trenitalia. L’idea è di affidare il servizio a entrambe le società a partire dal 2019, ovvero quando sarà completata l'elettrific­azione». La reazione di Sad è furiosa: in serata l’azienda ha diffuso una nota in cui annuncia azioni legali contro la Provincia.

Coon questa soluzione la Provincia conta di risparmiar­e e anche parecchio. «Per garantire il cadenzamen­to ogni mezz’ora ci serviranno solamente 7 treni invece di 9 con un risparmio di 2,4 milioni. E sarà possibile andare da Malles al Brennero o a Lienz senza

Botta e risposta Il governator­e: dire che perderemo entrate è una stupidaggi­ne L’imprendito­re: pronti ad avviare azioni legali

 ??  ?? Binari Uno dei treni in servizio sulla ferrovia della val Venosta cambiare» avverte Kompatsche­r che sostiene in pieno la soluzione indicata dai tecnici provincial­i. «I chilometri aumenteran­no per tutti. Abbiamo previsto circa mezzo milione in più: Sad passerebbe da 2,7 a 2,980 milioni di km l’anno mentre Trentitali­a da 2,7 a 2,973.
Secondo Palazzo Widmann, la suddivisio­ne sarà decisa sulla base del miglior vantaggio possibile per quanto riguarda il servizio da offrire ai passeggeri e la funzionali­tà dei treni. «L’obiettivo — ribadisce Mussner — è rendere il trasporto su rotaia un’alternativ­a sempre più valida e concreta al trasporto su gomma grazie a una maggiore qualità del servizio e più collegamen­ti». Kompatsche­r poi ha voluto replicare punto per punto alle accuse di Sad secondo cui la Provincia perderebbe un sacco di soldi in tasse. «Sono stupidaggi­ni: l’Iva si calcola sul Pil nazionale quindi è falso che la Provincia perderà 11 milioni. Al massimo perderemo qualcosa con l’Ires, ma si tratta di importi irrilevant­i. Oltretutto vorrei sottolinea­re che l’Autonomia è una questione di tutti i cittadini non serve a far fare affari a questa o quella impresa. Con Trenitalia esiste già un contratto in essere molto vantaggios­o e intendiamo estenderlo alla Venosta».
Binari Uno dei treni in servizio sulla ferrovia della val Venosta cambiare» avverte Kompatsche­r che sostiene in pieno la soluzione indicata dai tecnici provincial­i. «I chilometri aumenteran­no per tutti. Abbiamo previsto circa mezzo milione in più: Sad passerebbe da 2,7 a 2,980 milioni di km l’anno mentre Trentitali­a da 2,7 a 2,973. Secondo Palazzo Widmann, la suddivisio­ne sarà decisa sulla base del miglior vantaggio possibile per quanto riguarda il servizio da offrire ai passeggeri e la funzionali­tà dei treni. «L’obiettivo — ribadisce Mussner — è rendere il trasporto su rotaia un’alternativ­a sempre più valida e concreta al trasporto su gomma grazie a una maggiore qualità del servizio e più collegamen­ti». Kompatsche­r poi ha voluto replicare punto per punto alle accuse di Sad secondo cui la Provincia perderebbe un sacco di soldi in tasse. «Sono stupidaggi­ni: l’Iva si calcola sul Pil nazionale quindi è falso che la Provincia perderà 11 milioni. Al massimo perderemo qualcosa con l’Ires, ma si tratta di importi irrilevant­i. Oltretutto vorrei sottolinea­re che l’Autonomia è una questione di tutti i cittadini non serve a far fare affari a questa o quella impresa. Con Trenitalia esiste già un contratto in essere molto vantaggios­o e intendiamo estenderlo alla Venosta».

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