Padri separati, difficoltà sugli alimenti
Tre processi ogni settimana per inadempienza. Cirimbelli: occorrono alloggi dedicati
Iprocedimenti penali nei confronti di uomini che non pagano gli alimenti di mantenimento dei figli alle ex mogli a Bolzano sono in aumento. Il giudice Scheidle: «In media registro dai due ai tre processi penali alla settimana di questo tipo». L’avvocato Tonon: a volte i giudici stabiliscono l’ammontare senza approfondire le situazioni dei padri. Cirimbelli (Asdi): la politica aiuti di più i separati sugli alloggi.
BOLZANO Sono in aumento i procedimenti penali nei confronti di uomini che non pagano gli alimenti di mantenimento dei figli alle ex mogli. Il giudice del tribunale di Bolzano, Carla Scheidle, conferma: «In media registro dai due ai tre processi penali alla settimana di questo tipo». Numeri in aumento, che documentano la crescente difficoltà, da parte degli uomini separati, nel pagare l’assegno familiare per l’assistenza dei figli, a causa della crisi economica.
Il mancato versamento, che costituisce reato per violazione dell’articolo 570 del codice penale, è riconducibile nella stragrande maggioranza dei casi a difficoltà di tipo economico legate alla perdita del posto di lavoro.
«Il problema — osserva l’avvocato bolzanino Alessandro Tonon, che segue molti di questi casi — riguarda la situazione normativa: in base alla legge, infatti, i giudici civili stabiliscono l’ammontare mensile del denaro necessario per il mantenimento dei figli, a volte senza considerare la reale e concreta situazione economica del padre. Ci sono persone che non riescono a pagare l’assegno perché sono talmente povere da essere costrette a dormire in auto». Chi conosce da vicino queste situazioni è anche il direttore dell’Asdi Elio Cirimbelli, che ne ha recentemente discusso perfino con il ministro delle Regioni Enrico Costa. Cirimbelli ha infatti illustrato il lavoro svolto dall’Asdi in questi trent’anni e i risultati ottenuti proprio in materia di tutela dei minori coinvolti nella separazione: «Il ministro — ricorda Cirimbelli — si è dimostrato molto interessato alla legge provinciale sull’anticipo del contributo per il mantenimento dei figli minori a carico». Al riguardo, Cirimbelli aggiunge un invito ai padri separati che si trovano in difficoltà: «La Provincia, dopo aver anticipato l’assegno di mantenimento, sollecita i beneficiari a restituire questo denaro, ma lo fa per gradi, oltretutto dando anche la possibilità di una restituzione rateale. Se questa restituzione però non avviene, la Provincia è costretta a denunciare penalmente il padre inadempiente, in quanto, se non lo facesse, verrebbe a sua volta denunciata per omissioni in atti d’ufficio. Il mio invito — spiega Cirimbelli — è quindi quello di non sottovalutare i solleciti di pagamento della Provincia, e di approfittare della possibilità dei pagamenti rateali». Nel confermare il trend di un aumento dei processi penali ai padri separati, Cirimbelli lancia una proposta al mondo politico: «Andrebbe rivisto il sistema dei contributi pubblici per la casa, aiutando cioè anche i padri separati single ad ottenere un alloggio sociale».
Tra i vari processi celebrati in questi giorni, se n’è verificato anche uno decisamente insolito: un altoatesino non paga l’assegno sostenendo di non essere lui il genitore naturale del bambino, ma di averlo comunque voluto riconoscere per poterlo aiutare economicamente, almeno fino a quando la relazione con la compagna, e madre del bimbo, andava bene. Il vero padre sarebbe stato però il precedente compagno della donna, ma a sua volta non paga gli alimenti. Il processo è ancora in corso, per stabilire chi dei due uomini dovrà versare l’assegno di mantenimento al bambino, che risulta dunque avere, ufficialmente, due padri naturali. Un errore reso possibile anche da una svista dell’ufficio anagrafe del Comune di residenza del bimbo.